34 anni esposto all’amianto, prima lavorando per 17 anni nello stabilimento Eni di Gela, dove riparava le apparecchiature su un tavolo rivestito da una coperta d’amianto, esponendosi così quotidianamente alla fibra killer. Poi, nel 1985, il trasferimento nello stabilimento di Ragusa (sempre di proprietà del gruppo Eni) dove lavorò per altri 17 anni: anche lì l’amianto era nelle coperture, dentro lo stabile e persino sugli strumenti che utilizzava tutti i giorni. Adesso il tribunale di Ragusa ha condannato l’Inps a pagare più di 20mila euro di arretrati a un manutentore elettrico ragusano che oggi ha 77 anni. Questa sentenza è la seconda che riguarda l’uomo che, date le sue vicissitudini lavorative, ha già ottenuto, sempre con sentenza del tribunale di Ragusa, il diritto alle maggiorazioni contributive per esposizione ad amianto. Ma, nonostante la vittoria, l’Inps ha ricalcolato la pensione del lavoratore in maniera errata. Il 77enne si è così rivolto all’Osservatorio nazionale amianto e al suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni, per ottenere ciò che gli spetta di diritto e finalmente la battaglia legale è giunta al termine.
EZIO BONANNI Presidente ONA
Una vittoria che acquista ancora più valore dato che molti colleghi del lavoratore, purtroppo, hanno perso la vita per colpa dell’amianto.
EZIO BONANNI Presidente ONA
RAGUSA - AMIANTO, CONDANNATA INPS
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