“Chiederò che, se ci sarà il decreto acqua al Consiglio dei ministri di martedì, ci siano anche i soldi. Altrimenti non se ne esce”. Così il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini sul decreto per contrastare la siccità, parlando al convegno Ambrosetti sull’acqua. “Stiamo pensando ad una campagna di comunicazione più impattante per attutire il fenomeno della crisi idrica”, ha aggiunto Salvini.
Intanto ieri si è svolto a Palazzo Chigi un incontro sulla crisi idrica presieduto da Salvini e finalizzato a definire le risposte del governo all’emergenza siccità.
Al termine dell’incontro è stata ufficializzata la decisione di procedere con l’istituzione di una cabina di regia che avrà il compito di accelerare e coordinare la pianificazione di interventi infrastrutturali di medio e lungo termine, e con la nomina di un commissario nazionale per la siccità nel breve periodo. Il commissario resterà in carica solo fino al 31 dicembre 2023, ed avrà il compito di sbloccare le opere bloccate o in ritardo con tutte le responsabilità nelle decisioni di aprire o chiudere l’acqua». Salvini, ha pronto da mettere sul piatto un miliardo tondo tondo, anzi «il primo miliardo di euro, col quale riusciremo a mettere a terra gli investimenti per i prossimi mesi». Il vice premier però spiega che «le domande che arrivano sul Pnrr al mio ministero ammontano almeno a due miliardi di euro». Per questo Salvini conta sull’aiuto di «Anbi, Regioni, Comuni, associazioni di agricoltori e quelle che si occupano d’ambiente» per «pianificare gli investimenti»
In particolare, il commissario potrà agire sulle aree territoriali a rischio elevato e potrà sbloccare interventi di breve periodo come sfangamento e sghiaiamento degli invasi di raccolta delle acque, aumento della capacità degli invasi, gestione e utilizzo delle acque reflue, mediazione in caso di conflitti tra regioni ed enti locali in materia idrica, ricognizione del fabbisogno idrico nazionale.