“Superano i cento milioni di euro i risarcimenti che potranno essere richiesti dopo l’incendio nell’aeroporto catanese di Fontanarossa. Saranno solvibili?”. E’ quello che chiede Luigi Crispino, ex gestore degli aeroporti di Lampedusa e Pantelleria e imprenditore aeronautico, ai vertici di SAC, contro cui si scaglia per la gestione (o meglio, la non gestione) della crisi conseguente all’incendio del 16 luglio. “L’unico atto del gestore – denuncia – è stato quello di chiudere l’aeroporto, vale a dire una catastrofe economica, con passeggeri sparsi per tutta la Sicilia. È notizia di ieri – aggiunge- che nelle squadre antincendio e per le emergenze è inserito anche un dipendente deceduto due anni fa. SAC non gestisce nemmeno i propri dati interni. Non stupisce che non abbiano funzionato i sistemi antincendio. I fantasmi non possono attivarli” conclude il patron di Aerolinee Siciliane. E si moltiplica di giorno in giorno il numero di chi chiede la testa di SAC e le dimissioni dei vertici, non solo per quello che è accaduto a Catania, ma anche per il modo in cui non è stato permesso al Pio La Torre di Comiso di crescere. Per anni sono stati vantati numeri esorbitanti su Catania, anche se questo ha significato disagi per i viaggiatori, costretti ad arrivare in aeroporto con diverse ore di anticipo per non rischiare di perdere il volo. Al di là della facile ironia da social, con utenti che paragonano lo scalo kasmeneo ad una ruota di scorta, c’è anche chi si sta muovendo fattivamente. Conta già oltre 11mila firme la petizione on line lanciata sulla piattaforma change.org. “Uno degli aeroporti più importanti d’Italia e internazionale non può esser gestito così in un momento di emergenza – si legge – Si accertino le responsabilità di questa perdita economicamente incalcolabile nei confronti di turisti, siciliani ed imprese del reparto turistico. Si dia subito un cambio di passo con la sostituzione immediata di tutta la governance della SAC!”. Sull’argomento sono intervenuti anche il Movimento MEC e Vussia, che hanno annunciato la costituzione di un comitato per la tutela dei passeggeri e delle imprese danneggiate dall’incendio dell’aeroporto di Catania. ‘Si chiama VUSSIA contro Nerone, a stigmatizzare i danni che sono stati procurati ad un’intera comunità di oltre tre milioni di persone e altrettanti turisti – spiega il presidente Claudio Melchiorre – Notiamo però, che il manager Nico Torrisi non ha ancora rassegnato le dimissioni. Qualcuno ne dovrà rispondere e VUSSIA contro Nerone si costituirà parte civile a tutela dei consumatori”.
CATANIA - CHIESTE DIMISSIONI VERTICI SAC
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