PALERMO - COMMEMORATO LIBERO GRASSI

di Marco Scavino
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A 32 anni dalla morte è stato ricordato questa mattina in via Alfieri a Palermo Libero Grassi, l’imprenditore ucciso dalla mafia che si era ribellato al pizzo. A ricordare il coraggio del proprietario dell’azienda tessile Sigma i figli Alice e Davide, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, il prefetto Maria Teresa Cucinotta, l’assessore regionale ai Beni culturali Francesco Paolo Scarpinato, il procuratore capo di Palermo Maurizio de Lucia e il presidente della commissione regionale antimafia Antonello Cracolici e i rappresentanti delle forze dell’ordine. La mattina del 29 agosto 1991 l’imprenditore venne raggiunto da quattro colpi di pistola poco dopo essere uscito di casa: a sparare fu Salvino Madonia, killer di Cosa nostra poi condannato all’ergastolo. La ribellione e la conseguente denuncia di Grassi, pagate con la vita, furono determinanti per convincere gli imprenditori a ribellarsi al giogo del pizzo e denunciare i tentativi di estorsione. Dopo aver affisso il manifesto che ricorda il delitto è stata spruzzata nel punto in cui venne colpito della vernice rossa per simboleggiare il sangue versato dal proprietario di Sigma. Nel luogo dell’omicidio sono state deposte alcune piantine. (ANSA).

“Nella storia di ogni Paese ci sono persone destinate a lasciare un’impronta profonda, indelebile, nella vita di singoli cittadini e di intere comunità. Libero Grassi è uno di loro. Uomo di straordinario coraggio e integrità, sfidò la mafia pagando con la vita il suo rifiuto di piegarsi al ricatto del ‘pizzo”. La sua ferma opposizione alla criminalità organizzata lo ha reso simbolo di resistenza e di eroismo civile”. Lo ha ricordato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in occasione del 32esimo anniversario dell’assassinio di Libero Grassi, sottolineando fra le molte azioni di contrasto alle mafie, anche “il fondamentale” ruolo svolto dall’ufficio del Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, diretto dal Prefetto Nicolò, e dalla rete di associazioni che ne sostiene l’impegno sui territori.
“La mattina del 29 agosto 1991 veniva assassinato dalla mafia, a Palermo, Libero Grassi, imprenditore che si era ribellato al ricatto del pizzo e all’omertà. Uomo coraggioso e libero e per questo temuto da Cosa Nostra. Il suo esempio ed il suo ricordo vanno preservati”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto su X.

“I progressi nella lotta al ‘pizzo’ sono la prova che il sangue di Libero Grassi, che aveva osato sfidare un sistema fatto di omertà e accettazione dell’illegalità, non è stato versato invano, 32 anni fa”. Lo dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in occasione del 32° anniversario dell’assassinio per mano mafiosa dell’imprenditore palermitano. “Il suo insegnamento e il suo esempio – aggiunge – continuano a vivere in tutti coloro che lottano ogni giorno, forti del sostegno delle istituzioni, per un’economia libera dalle intollerabili pressioni di organizzazioni criminali che non hanno, e mai potranno avere, alcun diritto sul frutto del lavoro onesto degli imprenditori”. “I risultati raggiunti negli ultimi vent’anni, grazie al lavoro di magistrati e forze dell’ordine e con il contributo delle associazioni antiracket che operano sul territorio, dimostrano che a Palermo e non solo, sono tanti gli operatori economici che si sono opposti con coraggio ai soprusi di Cosa nostra e che, dopo avere scelto la strada della denuncia, sono andati avanti con la loro attività – conclude Schifani -. Il governo siciliano sarà sempre al loro fianco per sostenere l’economia sana anche attraverso aiuti e misure per lo sviluppo e la crescita imprenditoriale”. (ANSA).
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