Nascerà a Pozzallo il primo centro di permanenza per il rimpatrio con le normative introdotte nel decreto Cutro: se ne parla già da un paio di mesi,avrà una cpaienza di 80 persone e sorgerà nella zona industriale Asi, tra Modica e Pozzallo. E’parechhio critico sillòa getsione dei flussi migratori il simdaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna
va avanti l’iter per la realizzazioend ei cpr contentui nel decerto sud vasrato dal cosiglip dei ministri. tra le novità: la permanenza nel Cpr del migrante da espellere che può essere prorogata fino a 18 mesi se, “nonostante sia stato compiuto ogni ragionevole sforzo, l’operazione di allontanamento sia durata più a lungo a causa della mancata cooperazione da parte dello straniero o dei ritardi nell’ottenimento della necessaria documentazione dai Paesi terzi”. E’ quanto prevede il testo del decreto sud – pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale – che contiene due articoli con le novità introdotte sui Centri di permanenza per il rimpatrio. Per realizzare i Cpr la Difesa (se ne occuperà il genio militare) potrà adottare le procedure “in caso di somma urgenza e di protezione civile”, previste dal nuovo Codice degli appalti.
Un fondo di 20 milioni di euro sarà assegnato al ministero della Difesa per la realizzazione del Piano straordinario per l’individuazione delle aree destinate ad ospitare i nuovi Centri di permanenza per i rimpatri. La ratio dell’allungamento dei tempi di trattenimento è quella evitare che il migrante da espellere, frequentemente privo di documento di identità, rifiuti di collaborare all’identificazione confidando in una breve permanenza nella struttura al termine della quale verrebbe rilasciato con un semplice foglio di via. La procedura di rimpatrio non può essere infatti completata senza l’identificazione dello straniero. E’ il questore che dispone il trattenimento del migrante presso il Cpr quando non è possibile l’espulsione. Il giudice di pace competente per il territorio dovrà convalidare il provvedimento in seguito ad un’udienza.