FONDI PNRR - “DATI DEL PD ERRATI”

di Veronica Puglisi
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Una sterile polemica, così il presidente della regione siciliana Renato Schifani definisce l’ultima presa di posizione del Pd di Michele Catanzaro capogruppo del partito all’Ars, sui tagli ai fondi del Pnrr in Sicilia, che per il partito democratico ammonterebbero a quasi 1 miliardo e mezzo di euro. Uno ‘scippo’ gravissimo per il pd che ricadrà pesantemente sui piani di rigenerazione urbana, efficienza energetica, fino ai piani urbani integrati delle città. «I dati diffusi dal Pd regionale sugli investimenti relativi al Pnrr in Sicilia sono decisamente errati, dice Schifani. «Come precisato dal governo nazionale, a seguito dell’interlocuzione con il ministro Fitto – aggiunge Schifani -, nessun investimento programmato in Sicilia verrà perduto ma ne sarà solo cambiata la fonte finanziaria ove accertata l’impossibilità di realizzazione entro il 2026. Relativamente alle risorse destinate alla valorizzazione dei beni confiscati, impegno prioritario del governo regionale, saranno coperte con il Fondo sviluppo e coesione. Analoga situazione per i 20 milioni di euro destinati alla mobilità ciclistica e per la rimodulazione nel settore sanitario con spostamento di alcuni progetti dal Pnrr alle risorse nazionali. Diversa la questione per quanto riguarda le assegnazioni a Comuni e Province, iniziativa che non ha visto coinvolta la Regione, come richiesto dalla Sicilia e da tutte le altre Regioni italiane. Un’altro interrogativo è stato sollevato invece dal movimento Cinque Stelle. “La Sicilia è in vergognoso ritardo per quanto attiene alla depurazione delle acque reflue e paga sanzioni milionarie all’Europa a causa di mancati progetti o cantieri lumaca che si trascinano da anni, riporta la nota del deputato regionale del Movimento 5 Stelle e presidente della Commissione Unione Europea all’ARS Luigi Sunseri a proposito dei ritardi nella programmazione del PNRR ma anche della mancata realizzazione di opere fondamentali per la Sicilia, come gli impianti di tipo fognario depurativo finanziate attraverso fondi europei PO/FESR 2014/2020. Se non vuole incappare in ulteriori sanzioni, la Regione deve spendere almeno 50 milioni di euro da qui a fine anno. L’ulteriore beffa potrebbe essere inoltre quella della restituzione delle somme a Bruxelles” – conclude il deputato ARS.

PNRR. Catanzaro: “Schifani spieghi ai siciliani come rilanciare la regione senza i fondi europei

“I tagli che il governo Meloni vuole apportare al Pnrr valgono in Sicilia quasi 1 miliardo e mezzo di euro. La quasi totalità – 1,3 miliardi – verrebbe tolta a Comuni e città metropolitane. Si tratta di risorse che in larga parte coprono lavori e progetti già appaltati che rischiano di non vedere mai la luce. Uno ‘scippo’ gravissimo che ricadrà pesantemente sui piani di rigenerazione urbana, efficienza energetica, fino ai piani urbani integrati delle città. Qualcuno dovrà spiegare ai siciliani come puntare al rilancio senza le risorse comunitarie, ma il presidente Schifani pare non accorgersi della gravità della situazione”. Lo dice Michele Catanzaro capogruppo del Pd all’Ars commentando la campagna social avviata dal Pd sui fondi Pnrr persi dalla Sicilia.

“Già prima della pausa estiva – aggiunge – avevano chiesto al presidente Schifani di assumere le sue responsabilità e dire chiaramente come stanno le cose, venendo a riferire in Aula quali iniziative erano state messe in campo per evitare il taglio dei fondi destinati alla nostra regione, ma non abbiamo ottenuto alcuna risposta concreta. Oggi constatiamo che ancora una volta il governo regionale ha mostrato la propria inadeguatezza nella gestione delle risorse messe a disposizione dall’Europa che avrebbero consentito alla Sicilia di raggiungere obiettivi di sviluppo economico”.

«I dati diffusi dal Pd regionale sugli investimenti relativi al Pnrr in Sicilia sono decisamente errati, se non raffazzonati. Espressione di sterile polemica determinata, peraltro, da chi ha avuto la responsabilità di concepire un Pnrr che ha imposto al Governo centrale alcuni aggiustamenti per non perdere finanziamenti che sarebbero irrealizzabili entro il 2026». Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in merito alle informazioni diffuse dal Pd sugli interventi del Pnrr.

«Come precisato dal governo nazionale, a seguito dell’interlocuzione con il ministro Fitto – aggiunge Schifani -, nessun investimento programmato in Sicilia verrà perduto ma ne sarà solo cambiata la fonte finanziaria ove accertata l’impossibilità di realizzazione entro il 2026. Gli investimenti del Pnrr assegnati alla Regione Siciliana sono tutti in sicurezza, anzi in taluni casi le misure finanziarie risultano complessivamente incrementate».

Per quanto riguarda in particolare gli investimenti nel settore ferroviario, a fronte di un definanziamento richiesto dalla stessa Rfi al governo centrale, per l’impossibilità di assicurare la realizzazione entro il 2026, dei lotti Caltanissetta Xirbi – Lercara (470 milioni di euro) ed Enna Caltanissetta-Xirbi (317 milioni) per un totale di 787 milioni di euro, sono stati inseriti tre lotti che riguardano la velocizzazione della tratta storica Palermo-Catania (70 milioni), della Dittaino-Enna (187 milioni) e della Catenanuova-Dittaino (255 milioni) con un’assegnazione di 512 milioni di euro come copertura di maggiori costi per interventi in corso. È stato invece concordato che i due lotti Caltanissetta Xirbi-Lercara (47,1 km) ed Enna-Caltanissetta Xirbi (26,7 km) della Palermo-Catania rientrino nel contratto di Servizio tra Rfi e Stato.

«I dati determinano che, complessivamente, gli stanziamenti nel settore ferroviario in favore della Sicilia si accrescono piuttosto che diminuire come sostiene sbrigativamente il Pd», continua Schifani.

Relativamente alle risorse destinate alla valorizzazione dei beni confiscati, impegno prioritario del governo regionale, saranno coperte con il Fondo sviluppo e coesione. Analoga situazione per i 20 milioni di euro destinati alla mobilità ciclistica e per la rimodulazione nel settore sanitario con spostamento di alcuni progetti dal Pnrr alle risorse nazionali ex art. 20 della legge n. 67/1988 (edilizia sanitaria). Diversa la questione per quanto riguarda le assegnazioni a Comuni e Province, iniziativa che non ha visto coinvolta la Regione, come richiesto dalla Sicilia e da tutte le altre Regioni italiane. Come precisato nel documento presentato dal Governo per la revisione del Pnrr e capitolo REpowerEU del 27 luglio e presentato dal ministro Fitto alla Conferenza delle Regioni, la riprogrammazione e revisione del Piano saranno finalizzate ad assicurare l’efficace attuazione degli interventi e l’integrale utilizzo delle risorse entro il 2026 e nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica e delle obbligazioni assunte nei confronti dei soggetti attuatori e degli operatori economici anche utilizzando, a tal fine, “spazi finanziari disponibili”.

«Una lettura attenta e non faziosa delle rimodulazione del Pnrr e degli impegni concordati tra il governo Meloni e il mio governo conduce quindi a conclusioni opposte rispetto a quelle troppo frettolosamente assemblate. Comprendo la disperazione del Pd siciliano, dato dai recenti sondaggi ai minimi storici, ma non è con le gambe corte delle bugie che si recupera terreno» conclude Schifani.

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