IMMIGRAZIONE - DECRETO SICUREZZA, NOVITA’

di Marco Scavino
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Nel decreto sicurezza che sarà varato a breve “proporremo misure per facilitare il rimpatrio dei migranti irregolari che si sono distinti per condotte violente o pericolose e continueremo nell’azione intrapresa per realizzare altri Cpr, i Centri di permanenza per i rimpatri, e per ripristinare la piena funzionalità di quelli attuali”.Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, intervistato da ‘Libero’. “Parallelamente, sempre per agevolare i rimpatri – spiega Piantedosi – abbiamo iniziato a realizzare le strutture per l’identificazione degli sbarcati, necessarie per attivare le nuove procedure accelerate previste dal decreto legge approvato a Cutro: la prima, a Pozzallo, sarà operativa dal primo settembre”. Sui Cpr, sottolinea, “ho dato mandato ai prefetti di individuare al più presto almeno una struttura per regione. I Cpr sono importanti ed anche l’Europa ci chiede di realizzarne. È singolare che da più parti si chieda di incrementare le espulsioni di coloro che sono irregolari e delinquono e poi, però, si faccia resistenza ad ospitare sui propri territori tali strutture”.Il titolare del Viminale annuncia inoltre pricedure più rapide e precise per accertare la reale età dei migranti “per non disperdere le ingenti risorse destinate ai minori e poterle così concentrare su chi davvero ne ha diritto”. Quanto al modello dell’accoglienza diffusa, essa, per Piantedosi, “deve riguardare solo le persone che hanno una concreta prospettiva di permanenza ed integrazione sul territorio nazionale: situazione nella quale ad oggi si trova meno del 10% di chi arriva”. Capitolo ong. “Il soccorso in mare – precisa il ministro – rimane in capo allo Stato e il fatto che in alcune circostanze la Guardia costiera chieda supporto alle ong è la dimostrazione che nessuno ha atteggiamenti pregiudiziali nei loro confronti. I numeri poi confermano come questo non abbia significato in alcun modo assegnare agli assetti privati un ruolo di supplenza: su 76.683 persone recuperate in mare, solo 4.769 sono state imbarcate dalle ong”.

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