Tutti i documenti del ministero della Difesa sulla strage di Ustica sono stati declassificati e versati all’Archivio di Stato, ad eccezione di 18: 11 sono stati consegnati alla procura di Roma il 28 settembre 2020, “onde riceverne il nulla osta di competenza, a premessa del versamento” presso lo stesso Archivio. Per i rimanenti 7 si è in attesa del nulla osta, “richiesta più volta reiterata, a partire dal 2015, per ottenere l’autorizzazione alla declassificazione e al loro relativo versamento”. Così il ministero della Difesa sui documenti relativi alla strage di Ustica. Una precisazione importante, alla luce delle dichiarazioni del Maresciallo in congedo “assoluto” dell’Aeronautica Militare, Giuseppe Dioguardi, su “La Repubblica”. Nell’intervista, infatti, il Maresciallo afferma: “la notte della strage ero nella sala operativa di Milano, ci convocarono la mattina dopo per imporci il silenzio”. L’ex militare, inoltre, aveva parlato di documenti classificati del Sismi che ricostruivano quanto accaduto la notte del 27 giugno 1980 nella disponibilità del ministero. “L’accesso dell’Autorità giudiziaria alle informazioni classificate non è né può essere preclusa” specifica il Ministero della Difesa, che evidenzia che “tutt’oggi, sono in corso continue interlocuzioni con la procura della Repubblica di Roma in merito allo stato delle valutazioni sui documenti dati in consegna e in attesa della loro restituzione”. Nel 2014, è stata condotta una ricognizione degli archivi della Segreteria Speciale del Gabinetto del Ministero della Difesa, e sono stati rinvenuti 1967 atti riferiti alla vicenda di Ustica. Documenti che sono stati tutti già versati tra il 2015 e il 2016, ad eccezione, per l’appunto, di 18. Nel 2022, poi, è stato rinvenuto un unico documento ‘non classificato che riporta una situazione a caldo dell’evento e che ora è in fase di versamento.
STRAGE DI USTICA - IL MISTERO DEI DOCUMENTI
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