I rappresentati del partito democratico ad ogni livello evidenziano come l’addio di Caterina Chinnici assuma un valore storico determinante in riferiemnto alla lotta all’antimafia. “un colpo gravissimo ad una idea della politica e della etica pubblica che richiede una riflessione ed una risposta severa da parte di tutte le forze progressiste e antimafiose”. Lo dicono Fabio Giambrone, consigliere comunale PD ed ex senatore della Repubblica e gli ex assessori comunali di Palermo Giovanna Marano, Sergio Marino e Paolo Petralia Camassa. Caterina Chinnici, con l’opportunistica decisione di ripararsi all’ombra di un’area politica, lancia un segnale di smobilitazione preoccupante che deve essere valutato con grande attenzione. “Il tema del contrasto alla mafia – proseguono – sembra essere catalogato alla riflessione storica piuttosto che all’azione politica, e di questo devono discutere il gruppo dirigente del Pd, i suoi iscritti, insieme a tutta l’area dei progressisti e del mondo dell’associazionismo antimafia. Il gruppo dirigente del Pd, il suoi massimi rappresentanti regionali e provinciali sono naturalmente responsabili di avere facilitato questa nuova normalità”. “Un contrasto credibile alla mafia e al suo contesto – concludono – è condizione preliminare e necessaria per il rispetto e la promozione dei diritti di libertà e di eguaglianza dei cittadini che dovrebbe essere la missione del Partito democratico in Sicilia e nell’intero Paese. Certo, ci si può sempre rifugiare al caldo delle rassicurazioni correntizie, ma forse Palermo e la Sicilia hanno bisogno di altro di ben altro. Rifletta su questo Elly Schlein, perché questo tema non è mai stato solo siciliano”.
“Sono stato cacciato dalla segreteria regionale perché dissentivo dalla linea politica che Anthony Barbagallo stava portando avanti. Credo che oggi il segretario regionale debba trarne le conseguenze e dopo le amministrative dimettersi avviando la stagione congressuale in Sicilia”. Lo dice Antonio Rubino, componente della direzione nazionale del Pd, a proposito dell’adesione a Forza Italia di Caterina Chinnici, che era stata candidata dai Dem alla presidenza della Regione siciliana, arrivando terza alle spalle di Renato Schifani e Cateno De Luca.