INCENDI - LA POLITICA “SI ACCENDE”

di Marco Scavino
59 visite

“Gli incendi che hanno colpito la Sicilia in questi mesi, oltre a devastare il territorio, potranno avere conseguenze anche dal punto di vista del rischio idrogeologico, soprattutto per la tenuta dei corsi d’acqua”. A sottolinearlo è la Regione Siciliana richiamando gli enti territoriali competenti all’osservanza della direttiva, emanata dall’Autorità di bacino lo scorso anno, con le disposizioni per garantire la funzionalità di fiumi e torrenti dopo i roghi. “Il rischio – evidenzia la Regione in una nota – è che una minore capacità di ricezione delle acque piovane, causata da ostruzioni dovute a tronchi, massi e altri materiali trascinati a valle, possa causare alle prime piogge devastanti colate di fango”. Il provvedimento traccia una serie di raccomandazioni: la perimetrazione delle aree interessate dagli incendi e lo sgombero dei rifiuti abbandonati a ridosso degli alvei; l’individuazione dei tratti di viabilità ricadenti impropriamente negli alvei dei corsi d’acqua ed effettuare un’azione di vigilanza, soprattutto in caso di allerta meteo, per impedire l’utilizzo di guadi, attraversamenti abusivi, piste o varchi nei muri d’argine, anche rimuovendo tutto ciò che possa indurre a transitare; la manutenzione dei canali, eliminando qualsiasi ostacolo al regolare deflusso delle acque. I Comuni dovranno anche attivare le procedure di Protezione civile quando vengono pubblicati bollettini che annunciano allerte meteo. Per quanto riguarda gli attraversamenti, la direttiva ribadisce l’importanza di garantire sempre la sezione fluviale originaria prevista dal progetto di realizzazione dell’opera, con l’obbligo per gli enti proprietari a provvedere alla loro manutenzione. Divieto per i Comuni, inoltre, all’apertura di piste in terra, piazzali, e ad effettuare risagomature dei pendii in assenza di adeguate reti di convogliamento delle acque. I siti interessati da incendi, infine, vanno bonificati e va verificata l’eventuale contaminazione di falde acquifere.

“Del resto c’è da capirlo. Finora il presidente è stato troppo affaccendato a tenere insieme i cocci di Forza Italia e a dirimere le liti nel centro destra per le nomine sulla sanità per occuparsi della Sicilia che brucia”.

“Da un governo in catalessi – continua Antonio De Luca – è già tantissimo sapere che chi lo guida verrà a rispondere sui tanti buchi neri che questa estate si sono registrati sul fonte della lotta agli incendi. Piuttosto che polemizzare col vescovo di Cefalù, Schifani farebbe bene a muoversi e a pianificare fin d’ora le azioni da mettere in campo per la prossima stagione. Senza avere la palla di vetro siamo pronti a scommettere che anche la prossima stagione farà caldo”.
“Sull’emergenza incendi – conclude De Luca – siamo stanchi di chiacchiere, Schifani si prepari a dare risposte convincenti e ad annunciare soluzioni praticabili. Basta con i pannicelli caldi: i roghi di questa estate hanno lasciato ferite troppo grandi e causato perfino morti per prendere il fenomeno sottogamba. Per questo torniamo a chiedere con forza forza l’istituzione della commissione di inchiesta già chiesta dalle nostre deputate Ciminnisi e Schillaci”.

Potrebbe interessarti anche:

SEGUICI SUI SOCIAL

©2022 Video Mediterraneo – Powered by Rubidia. Tutti i diritti riservati | R.V.M. Srl – S.S. 115 Km 339,500 – Modica (RG) | P.Iva 00857190888.