Sono dure le parole che il deputato regionale e componente della commissione antimafia Ismaele La Vardera esponente di Sud chiama nord usa nei confronti del vicepresidente del consiglio comunale di Catania Riccardo Pellegrino reo, secondo La Vardera, di avere esaltato qualche anno fa i vecchi boss della mafia.
Il deputato regionale – che ieri ha esposto il caso durante la riunione in prefettura con la commissione antimafia – fa riferimento alla questione specifica che riguarda “la parentela scomoda di Riccardo Pellegrino: “il fratello di Pellegrino – spiega La Vardera – ha subito una condanna in via definitiva dopo l’operazione ‘Ippocampo’ che ha sgominato i vertici del clan Mazzei”.
“Sono convinto – conclude l’onorevole – che l’attuale vicepresidente del Consiglio comunale non possa essere incriminato solo per esser fratello di un condannato per mafia, ma è fondamentale nel ruolo che ricopre che prenda pubblicamente le distanze dal fratello. Mi auguro un intervento immediato del sindaco di Catania e anche quello del presidente della Regione, Renato Schifani, visto che lo stesso Pellegrino milita nel suo partito”.
Riccardo Pellegrino, da noi contattato e rispondendo a La Vardera, sottolinea che si tratta di una storia vecchia
“É molto facile fare antimafia così (per fortuna ancora c’è chi lo fa seriamente, magari nelle procure della repubbluca e nei tribunali). Ma c’è anche un altro modo per farlo: per strada, aiutando le persone a non avere dipendenze e certamente non mi riferisco alla droga o ad altro. Mi riferisco alla libertà di non dipendere dalle promesse di alcuno, mi riferisco al diritto alla casa ed al lavoro. Mi riferisco particolarmente ai luoghi di aggregazione per giovani. Che fine hanno fatto i soldi per gli immobili confiscati alla mafia? Sa quanti ne abbiamo solo a Catania e quanto potrebbero essere utili nel mio quartiere? Perché non si occupa di questo invece di occuparsi di me!
Per il resto il mio incarico é nelle mani del sindaco, conclude Pellegrino.