OMICIDIO FRAGALA' - “MIO PADRE UCCISO DALLA MAFIA”

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“Dopo 13 anni è stata restituita la verità sull’omicidio di mio padre”. Così l’avvocato Marzia Fragalà, figlia di Enzo, ha commentato la sentenza della prima sezione della Corte di Cassazione, che ha confermato le 4 condanne per l’omicidio del legale, ferito a morte, a Palermo, il 23 febbraio 2010 e morto dopo tre giorni in ospedale. “Dal processo è emerso che mio padre è stato ucciso dalla mafia per la sua attività, perché mio padre era libero e non si sottoponeva a nessuno, ben che mai alla mafia”. Enzo Fragalà per i giudici fu assassinato perchè i boss volevano punire quell’avvocato che spingeva i suoi clienti a collaborare con i magistrati. La pena più alta, 30 anni, è stata inflitta ad Antonino Abbate, boss della Kalsa, l’esecutore materiale del pestaggio; 24 anni a Francesco Arcuri, capomafia del Borgo Vecchio, mandante del delitto; 22 anni per Salvatore Ingrassia, che fece parte del commando con funzioni logistiche; 14 anni per Antonino Siragusa, reo confesso. Assolti Paolo Cocco e Francesco Castronovo “Apprendiamo con soddisfazione la conferma delle condanne e apprezziamo l’omaggio che il sostituto procuratore generale, Giuseppina Casella, ha voluto rendere a Fragalà ‘ammazzato in quanto avvocato” ha detto Maria Masi, presidente del Consiglio nazionale forense e parte civile nel procedimento. Per la capogruppo in Commissione Giustizia alla Camera e vicesindaco di Palermo Carolina Varchi “Fragalà è stato un parlamentare che ha portato in Parlamento la Sicilia migliore. Un Avvocato fiero di indossare la toga e che è stato ucciso proprio perché era un autorevolissimo esponente del foro palermitano, per dare un segnale ad un’intera categoria”.

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