MILANO - NIKO PANDETTA, IL PROCESSO

di Marco Scavino

Si è aperto oggi un processo a Milano per Vincenzo Pandetta, in arte Niko, trapper siciliano di 32 anni, ed anche ex cantante neomelodico, già detenuto in esecuzione di una condanna definitiva per spaccio ed evasione e finito spesso al centro di polemiche per i testi delle sue canzoni tra cui una, ad esempio, intitolata ‘Dedicata a te’ e scritta per lo zio, il boss catanese Salvatore Cappello, al 41bis dal 1993. Pandetta, davanti al giudice Nunzio Buzzanca della terza penale, è imputato perché, secondo la Procura milanese, ha violato il decreto sulle misure di prevenzione. “possedeva un telefono cellulare”. Cosa non permessa proprio sulla base della misura di prevenzione applicata. E proprio per questo motivo quel telefono, nell’ottobre 2020, gli è stato sequestrato. Questa disposizione, chiarisce l’avvocato Niccolò Vecchioni, “confligge” con il “principio di libertà di comunicazione” sancito dalla Costituzione. Per questo la difesa ha chiesto oggi “l’immediato proscioglimento” di Pandetta. Il giudice deciderà a maggio.

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