FEMMINICIDIO AMATUZZO - AVEVA GIA’ TENTATO DI UCCIDERLA

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Adesso chiede perdono al suocero scrivendo lettere in cui si dice dispiaciuto, in realtà Ernesto Favara, l’ex pescatore di Marinella di Selinunte, in carcere dal 24 dicembre per aver ucciso la giovane moglie, Maria Amatuzzo, con 12 coltellate aveva tentato di assassinare la donna già il 4 maggio 2021 utilizzando una corda di nylon. Emerge da una denuncia che la donna presentò l’indomani ai carabinieri. Amatuzzo, in quell’occasione, raccontò che il marito era andato a trovarla in auto davanti alla comunità di Partanna, dove era ospite insieme alle due figlie, e dopo avere percorso alcune strade si era fermato con una scusa in uno spiazzo poco illuminato ed era sceso dall’auto con una scusa, andando sul lato passeggero e aprendo lo sportello. Poi aveva tentato di strangolarla, dicendole: “Questa è la tua fine”. Maria aveva lottato e si era divincolata sferrandogli alcuni calci, ma lui aveva stretto ancora più forte la corda, trascinandola fuori dall’auto, gettandola a terra e bloccandole le gambe. La povera donna era riuscita a salvarsi solo perchè lui aveva allentato la presa, facendola risalire in auto e riaccompagnandola nella comunità dove era ospite. Maria aveva raccontato tutto ad una operatrice, che aveva chiamato il 118 e i carabinieri. Da quella denuncia era scaturito il processo per lesioni, minacce e maltrattamenti che era già in corso al Tribunale di Marsala, quando, la scorsa vigilia di Natale, Favara ha assassinato la donna. “Mia figlia non lo amava più ed era fuggita – ha dichiarato il padre, Matteo Amatuzzo – Favara aveva già tentato di ucciderla e non capisco perché, dopo questo episodio grave, nessuno ha fatto nulla».

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