GELA - “BATTAGLIA IN TUTTE LE SEDI”

di Viviana Sammito

Il forte senso del dovere ha spinto Zelia Guzzo a sottoporsi al vaccino astrazeneca, se non lo avesse fatto sarebbe stata sospesa nel suo ruolo di insegnante: lei avrebbe dato la vita per i suoi alunni. però nesun enete regolartore nè europeo nè italiano nè la multinazionale farmaceutica avevano informato spirata dopo 12 giorni di agonia all’ospedale di Caltanissetta. Una tragedia, un dolore incommensurabile che il Ministero della Salute ha valutato 77mila euro a titolo di indennizzo, come prevede la legge 210 del 1992, stante il fatto che è stato accertato dal Tribunale il nesso causa effetto: zelia guzzo è morta per il vaccino astrazeneca, lasciando il marito, andrea nicosia, insegnate come lei, e un bambino in tenera età. I periti nominati dalla procura – ha dichiarato il legale, Valerio Messina, – hanno stabilito come in altri otto casi in Italia, che la causa della morte fu proprio la somministrazione del vaccino basato sull’utilizzo dell’adenovirus. Sono stati risarciti con la stessa somma anche i genitori di un insegnante 32enne di Genova, Francesca Tuscano. In Italia sono otto le morti accertate in seguito all’inoculazione di Astrazeneca, in attesa di indennizzo da parte dello Stato.

la famiglia continuerà con la battaglia in tutte le sedi: Il pm della procura di gela aveva chiesto l’archiviazione del fascicolo aperto per omicidio colposo contro ignoti, il legale valerio messina ha presentato opposizone e il 23 gennaio si è tenuta l’udienza in camera di consiglio: il gip deve stabilire se archiviare o rimandfare gli atti al pm per l’imputazione coatta

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