Ergastolo per Matteo Messina Denaro. La corte d’assise d’appello di Caltanissetta ha confermato la condanna del boss accusato di essere stato uno dei mandanti delle stragi di Capaci e via D’Amelio, nelle quali morirono i giudici Falcone, con la compagna, la magistrata Francesca Morivllo, Borsellino e gli uomini della scorta. Il padrino, difeso dall’avvocato d’ufficio Adriana Vella, ha rinunciato a collegarsi dal carcere de l’aquila, in cui è detenuto al 41 bis, per ascoltare il dispositivo ma ha fatto pervenire una lettera per complimentarsi con la sua legale d’ufficio. Messina Denaro si è detto soddisfatto per l’arringa sostenuta davanti alla corte d’assise d’appello di Caltanissetta. “Questo processo accerta, secondo noi in maniera solida, ha detto il procuratore generale di Caltanissetta Antonino Patti, che Matteo Messina Denaro nella veste di reggente della provincia di Trapani, aveva partecipato alla commissione regionale e aveva ordito assieme a Totò Riina e agli altri l’inizio e il proseguimento della stagione stragista. L’avvocata di Messina Denaro attende di conoscere le motivazioni ma- ha detto – ” resta ferma la mia convinzione sull’assenza di elementi sufficienti per ritenere confermata la responsabilità di Matteo Messina Denaro in ordine alla deliberazione del piano stragista che comprende anche le stragi di Capaci e via D’Amelio, cioè quelle che vengono contestate in questo processo”. Al difensore è stata fatta notare l’assenza dell’imputato per tutto il processo e lei si è difesa ricordando le condizioni di salute del boss. Poi ha aggiunto: “Con lui non ho mai parlato. Ho ricevuto soltanto un telegramma da parte sua dove mi chiedeva se fossi disponibile a un colloquio con lui che però non è mai avvenuto e di ciò non conosco le ragioni” La verità è ancora tutta da scrivere dopo 31 anni, lo ha dichiarato il presidente della sezione penale del Tribunale di Marsala, Vito Marcello Saladino, nel corso della cerimonia di commemorazione tenutasi, oggi, nel 31esimo anniversario dell’uccisione di Paolo Borsellino e di cinque agenti della sua scorta, nell’aula dedicata al magistrato che fu a capo della Procura di Marsala dall’agosto 1986 ai primi di marzo 1992.
STRAGE '92 - ERGASTOLO PER MESSINA DENARO
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