CALTANISSETTA - FEMMINICIDIO AYCHA, ERGASTOLO

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Avevano vissuto a Caltanissetta, dove vivono ancora i loro familiari, poi il trasferimento in Veneto, e qui, il 24 novembre 2020, avvenne il terribile delitto. E’ stata una morte annunciata quella di Aycha El Abioui, originaria del Marocco, madre di tre figli e in attesa del quarto, assassinata con due coltellate al petto dal marito violento, il connazionale Abdelfettah Jennati, 40 anni, per il quale ora la Corte d’assise d’appello di Venezia ha confermato la pena dell’ergastolo. La Corte ha rigettato l’appello della difesa che aveva chiesto il riconoscimento del vizio di mente, quanto meno parziale, e delle circostanze attenuanti generiche. Confermato quanto stabilito in primo grado dalla Corte d’Assise di Padova per il risarcimento delle parti civili: 300mila euro per ognuno dei tre figli, 50mila a favore di ciascun genitore, 10mila ai fratelli. I fratelli, i genitori e i figli della donna, che vivono a Caltanissetta, si sono costituiti parte civile. L’uomo aveva maturato da tempo l’intenzione di uccidere la moglie, poi assassinata sul letto della camera matrimoniale. I legali del marito hanno prodotto una serie di documenti con l’obiettivo di dimostrare che è incapace di intendere e di volere, depositando anche una perizia psichiatrica. La povera Aycha si era rivolta ai servizi sociali del Comune in cui era residente, raccontando di un marito possessivo e violento. Chiedeva aiuto e protezione per sé e per i propri figli. Poi sparì dal centro antiviolenza al quale si era rivolta e non si fece più sentire. Alla fine, arrivò la notizia del suo femminicidio.

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