PALERMO - “HESPERIA”, CHIESTE CONDANNE

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Nel processo scaturito dall’operazione dei carabinieri “Hesperia”, che lo scorso 6 settembre ha scompaginato le famiglie mafiose di Marsala, Mazara del Vallo e Campobello di Mazara, è il momento delle richieste dei pubblici ministeri della Dda che, per i 27 imputati che hanno scelto il rito abbreviato, davanti al gup del tribunale di Palermo, hanno invocato le condanne. Nell’indagine sono complessivamente coinvolti 35 presunti mafiosi e fiancheggiatori di Cosa Nostra, di cui otto già rinviati a giudizio davanti il Tribunale di Marsala, e fedelissimi del boss Matteo Messina Denaro, come il 67enne capomafia campobellese Francesco Luppino. E la pena più severa (20 anni di carcere) è stata invocata proprio per lui. Luppino era uscito dal carcere circa tre anni fa, dopo aver scontato una lunga condanna per mafia e, secondo l’accusa, si era subito rimesso all’opera per ricostituire la rete di relazioni di Cosa nostra. Venti anni sono stati chiesti anche per il marsalese Francesco Raia. L’indagine “Hesperia” è sfociata nell’arresto di 33 persone: 21 in carcere e 12 ai domiciliari. Tra loro, molti nomi noti della criminalità organizzata di Marsala, Mazara del Vallo, Campobello di Mazara e Castelvetrano, ma anche diversi volti nuovi. Le accuse a vario titolo contestate agli indagati sono associazione mafiosa, estorsione, turbata libertà degli incanti nelle aste al Tribunale di Marsala, reati in materia di stupefacenti, porto abusivo di armi e gioco d’azzardo, tutti aggravati dal metodo mafioso.

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