La procura di Ragusa spera di potere trovare il movente nei due cellulari sequestrati nell’abitazione al secondo piano di via Andrea Costa a Giarratana: uno è intestato al 65enne Mariano Barresi, che ha ammesso di avere ucciso con un fendente la cognata, la 52enne Rosalba dell’Albani mentre dormiva in casa della madre al piano terra, e il secondo è intestato alla moglie, sorella della vittima. La perizia è stata disposta dal sostituto procuratore ferdinando vadalà e sarà eseguita domani dal nucleo di polizia economica finanziaria della Guardia di Finanza. Nessuno dei familiari sa spiegarsi perchè Mariano Barresi ha ucciso: neanche il marito della vittima, il brigadiere paolo Fracasso che ha nominato nino mollica suo difensore mentre il figlio più grande della coppia, che vive in calabria, ha delegato l’avvocato Gianluca Nobile. il legale della difesa, sergio crisanti, ha depositato istanza al riesame e tornerà a chiedere la perizia psichiatrica, che era stata rigettata dalla procura di Ragusa: un esame che dovrà accertare se barresi è capace di intendere e volere, se può affrontare il processo e se la reclusione in carcere è compatibile con il suo stato di salute e disporre dunque il trasferimento in una Rems, la residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Il 65enne fermato per il delitto ha sempre sostenuto di averlo fatto perchè in preda alla depressione ma non ha mai chiarito perchè si è accanito contro la sorella della moglie. Barresi però non era seguito da uno specialista, nè assumeva farmaci per combattere la depressione, motivo per il quale la Procura, non avendo elementi consistenti non ha ritenuto necessario disporre la perizia psichiatrica ma invece altri accertamenti volti ad acquisire elementi di prova che possano dare una svolta sul movente. Due volte a settimana l’avvocato di mariano Barresi lo va a trovare in carcere: il 65enne sostiene sempre la stessa tesi. Domani è prevista la visita dei familiari.
GIARRATANA - IL MOVENTE NEI CELLULARI?
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