SIRACUSA - “MEDICINA ILLEGALE”, UN ARRESTO

di Marco Scavino
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4000 EURO PER PRODURRE UNA dichiarazione falsa per farsì che una persona detenuta per omicidio ottenesse una misura meno afflittiva. E’ di quanto è accusata un dirigente medico dell’asp di siracusa. L’operazione portata a termine dlal guardia di finanza, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, ha dato esecuzione ad un provvedimento che dispone una misura cautelare interdittiva a carico di una Dirigente di una Unità Operativa dell’A.S.P. aretusea indagata per le ipotesi di reato di corruzione e peculato. In sostanza il Dirigente medico si è detta disponibile, secondo le indagini, nei confrontio dei familiari del pregiudicato ad eseguire un accertamento tossicologico su un loro familiare accusato di un omicidio e detenuto presso una casa circondariale, finalizzato ad attestarne falsamente lo stato di tossicodipendenza da cocaina. Mediante il prelievo di un campione pilifero appartenente ad un’altra persona, del tutto estranea all’omicidio, la dottoressa si era prestata a redigere una falsa relazione medico-legale allo scopo di far ottenere al detenuto un’attenuazione del regime restrittivo cui è sottoposto o per farlo ricoverare presso un centro di recupero per tossicodipendenti. Il tutto dopo la consegna di 4.000 euro in contanti.Le indagini hanno consentito di accertare anche ulteriori elementi integranti il reato di peculato. Infatti la professionista, al termine di ulteriori visite mediche nei confronti di diversi pazienti, aggirando la procedura prevista per le prestazioni intramoenia, ha percepito somme, circa 3.500 euro, senza alcun riversamento alla struttura pubblica.La corretta procedura prevede infatti che il paziente versi la somma dovuta alla struttura pubblica di riferimento, la quale, in seguito, riversa al medico la quota a lui spettante. Sussistendo il pericolo di commissione di altri reati, su richiesta della Procura, il G.I.P. del Tribunale di Siracusa ha disposto nei confronti della professionista la misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio di pubblico ufficio o servizio e il divieto temporaneo di esercitare la professione medica per la durata complessiva di otto mesi, proibendo all’indagata qualsiasi attività.

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