VIOLENZA DI GRUPPO - “MI SONO ROVINATO”

di Viviana Sammito
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Christian Maronia, Samuele La Grassa ed Elio Arnao hanno risposto durante l’interrogatorio di garanzia che si è concluso nel primo pomeriggio. Sono indagati per la violenza di gruppo che si è consumata il 7 luglio scorso al Foro Italico a Palermo. IL primo a presentarsi davanti al gip, Marco Gaeta, è stato Christian Maronia il quale in lacrime ha dichiarato “Sono addolorato per ciò che è successo, chiedo scusa alla ragazza e alla sua famiglia. Sono tornato indietro insieme al ragazzo di 17 anni per aiutarla. Ma mi è stato detto che la ragazza era consenziente”. “Mi sono rovinato la vita. Ho sbagliato a non andarmene’ ha rispostoil secondo interrogato oggi: Samuele la Grassa: non dovevo restare. Non mi sono reso conto di quello che stava accadendo”. Lui, secondo le contestazuoni, è il ragazzo che, insieme ad Angelo Flores, ha filmato la scena con il cellulare. Davanti al gip ha detto di non avere compreso di essere finito per errore in una vicenda orribile. – “Ho fatto una cazzata”. Ammette Elio Arnao, l’ultimo dei giovani arrestati rispondendo alle domande del gip Marco Gaeta. Anche per lui il racconto è stato a volte drammatico. “Nessuno di noi pensava si trattasse di una violenza – ha aggiunto Arnao – E’ stato un errore, un grave errore”. la vittima è una ragazza palermitana di 19 anni ed è grazie alla sua denuncia circostanziata che gli inquirenti hanno potuto stringere le manette ai polsi prima, il 3 agosto, Angelo Flores, 22 anni, Gabriele Di Trapani, 19 anni, Cristian Barone, 18 anni. Poi il 18 agosto sono stati arrestati Christian Maronia, 19 anni, Samuele La Grassa, 20 anni, Elio Arnao, 20 anni e un diciassettenne che nel frattempo è diventato maggiorenne. I primi interrogatori si sono svolti il 4 agosto durante i quali uno si è avvalso della facoltà di non rispondere mentre gli altri si sono difesi parlando di rapporti sessuali consenzienti. Il ragazzo da poco maggiorenne, Riccardo parrinello, ha confessato di avere partecipato. Il suo avvocato ha detto che ha chiarito la posizione e il gip ha attenuato la misura cautelare ponendo il minore in comunità.
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