Questa mattina a Palermo, la nuova udienza del processo Open Arms in cui l’ex titolare del Viminale, il ministro Matteo Salvini, è imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. L’udienza, al Pagliarelli, si è conclusa intorno alle 12.30 e la prossima è stata fissata per il 6 ottobre. In quell’occasione sarà chiamato a deporre anche l’attore Richard Gere. Il vicepremier Salvini, presente in aula, è accusato di quello che accadde nell’agosto del 2019 quando una nave della ong spagnola attese per 15 giorni di poter attraccare in un porto sicuro, con 147 migranti salvati in mare. “Era un atto illegittimo, in contrasto con varie convenzioni internazionali, impedire alla nave ong Open Arms l’attracco in un porto sicuro” ha detto oggi, durante la deposizione, il comandante Gregorio De Falco, capo del reparto operativo della Capitaneria di porto di Napoli, che, quell’estate, era senatore eletto nelle liste del M5s e componente della giunta per le autorizzazioni a procedere. De Falco accolse la richiesta della magistratura di procedere contro Salvini e chiese alla ministra Elisabetta Trenta di non firmare un nuovo decreto sicurezza in sostituzione di quello emesso da Salvini (annullato dal Tar) perché violava le convenzioni internazionali sui soccorsi in mare. Secondo De Falco “non poteva essere impedito lo sbarco, e bisognava tenere conto delle disastrose condizioni dei migranti” ma c’era preoccupazione perchè la posizione rigorosa di Salvini, che minacciò di ritirare la delegazione dei ministri della Lega, gli procurava un grande consenso politico. Non si può, però, fare politica sulla carne delle persone” ha concluso. Infine, l’attacco alla Guardia Costiera libica. “Ci sono “tanti delinquenti che sono stati in Galera”, ed è questo a renderla poco attendibile nella gestione dei soccorsi in mare” ha detto il comandante. “Non si può considerare un approdo sicuro un posto dove “i migranti sono schiavizzati e le donne violentate”.
OPEN ARMS - NUOVA UDIENZA, DE FALCO IN AULA
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