PALERMO - TRUFFA PER MANUTENZIONE SCUOLA

di Katjuscia Carpentieri
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Tre persone agli arresti domiciliari per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, i Carabinieri di Palermo hanno eseguito i provvedimenti emessi dall’ufficio GIP del Tribunale di Palermo dopo le indagini coordinate dai procuratori Europei Delegati dell’European Public Prosecutor’s Office di Palermo.

L’indagine, condotta da novembre 2021 a giugno 2022 dalla Sezione EPPO del Nucleo Investigativo di Palermo e convenzionalmente denominata “VOLTA”, ha consentito, anche grazie all’ausilio di numerosi servizi di osservazione e dai sopralluoghi per verificare lo stato dei luoghi nelle diverse fasi dei lavori di ristrutturazione eseguiti presso l’Istituto scolastico “Volta” di Palermo, di delineare un grave quadro indiziario a carico degli indagati.

In particolare, i destinatari del provvedimento, avrebbero effettuato lavori di manutenzione e ristrutturazione dell’Istituto scolastico attraverso il metodo dei “subappalti a cascata” e delle fatturazioni fittizie percependo, attraverso il risparmio o il mancato utilizzo di materiale ovvero la mancata o incompleta realizzazione delle opere contabilizzate, ingiusti profitti in danno del buon esito di progetti di ristrutturazione dell’edilizia scolastica finanziati dall’Unione Europea, della sicurezza tecnico-strutturale delle opere stesse nonché quella dei loro fruitori

In particolare sono emersi gravi indizi relativamente al fatto che le lavorazioni a risparmio, eseguite in alcuni casi “artigianalmente” da maestranze non specializzate e prive delle relative certificazioni, sarebbero gravate sulla sicurezza degli studenti e del personale scolastico come nel caso delle porte antincendio, istallate su telai non conformi e con meccanismi di sblocco non efficienti. Nel corso dell’attività è stata documentata la mancata realizzazione del massetto dei servizi igienici, fatturato regolarmente per intero, ma di fatto realizzato solo sulla carta, così come sulla carta risultava il montaggio di materiale regolarmente spesato e mai consegnato.

Contestualmente si è proceduto a sequestrare materiale per un valore di 140 mila euro, quale quantificazione preliminare dell’illecito profitto.

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