Il lusso non mancava ma nemmeno le pillole per potenziare le prestazioni sessuali e i profilattici. Particolari che ritraggono un uomo amante delle griffe e degli abiti costosi ma anche delle donne, la presenza di tanti amori e relazioni già documentate anche dai pizzini e da lettere intercettati dagli investigatori. Del superlatitante Matteo Messina Denaro cominciano a emergere dettagli della sua vita, gli aspetti che lui prediligeva e che riscostruiscono una personalità già pienamente descritta dalle affermazioni dei sanitari della clinica la Maddalena dove si recava per le cure. Un dandy con il foulard al collo, con indosso al momento dell’arresto di un cappotto da 10 mila euro. Dettagli confermati dal ritrovamento nel suo covo nel centro storico di Campobello di Mazara,intestata ad Andrea Bonafede, il geometra che avrebbe prestato la sua identità al padrino , di sneakers griffate, vestiti di lusso, un frigorifero pieno di cibo, ricevute di ristoranti e le pillole per le prestazioni sessuali. I vizi di uomo che viveva nel lusso. Ha utilizzato quel covo negli ultimi periodi della sua latitanza, periodi in cui conduceva dunque una vita normale, agiva come un normale cittadino. Diverse persone lo vedevano anche nelle pizzerie della zona. E non manca l’indignazione. Questo fa rabbia perché un personaggio di questo genere ha vissuto indisturbato in questo territorio, potrebbe esserci qualcuno che lo ha riconosciuto ma non ha parlato”, dice Giuliano Panierino, comandante della Polizia municipale del Comune di Campobello di Mazara. “Meno ti muovi in modo circospetto – dice ancora il comandante- meno dai nell’occhio. Un boss in giro, nelle frazioni e nelle campagne, un boss che agiva indisturbato.
CAMPOBELLO DI MAZARA - UNA VITA ALL’INSEGNA DEI VIZI
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