La conclusione della relazione integrativa richiesta dagli ispettori e trasmessa dall’Asp di Trapani alla Regione siciliana, che ha inviata al ministero della Salute, parla di “Un fenomeno stratificato di particolare gravità, che evidenzia una inefficienza della struttura preposta alla refertazione degli esami istologici”. Nel documento che fa luce sulla gestione della refertazione degli esami istologici emerge che la strategia manageriale è poco efficace sotto il profilo del monitoraggio delle attività di competenza dell’azienda e sotto il profilo del coordinamento fra le varie articolazioni aziendali, dunque, chiaramente deficitario. Ieri l’Asp di Trapani ha consegnato la documentazione integrativa richiesta dagli ispettori ministeriali con pec del 20 marzo scorso contenente anche le schede di 4 casi ai quali è stata estesa l’attività di indagine, compreso quello della donna di 56 anni che ha denunciato di avere ottenuto il referto 8 mesi dopo l’intervento chirurgico al quale si era sottoposta, quando il tumore da cui aveva scoperto di essere affetta, era già al IV stadio. Gli altri tre casi riguardano altrettanti pazienti che hanno ricevuto il referto dopo 4, 5 e 9 mesi; uno di loro è deceduto. I casi sono accumunati dal ritardo e dal carteggio emerge inoltre che il 15 febbraio del 2024 il direttore della chirurgia generale dell’ospedale Ajello di Mazara del Vallo, Pietro Fazio, aveva sollecitato al direttore generale dell’Asp di Trapani gli esami istologici relativi ai mesi di agosto-dicembre del 2023 e che con una successiva nota del 20 maggio del 2024 quelli effettuati da settembre a dicembre del 2023, nonché quelli da gennaio a maggio del 2024″.
TRAPANI - REFERTI, RELAZIONE EVIDENZIA INEFFICIENZA
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