MONREALE - FIACCOLATA PER SALVO, MASSIMO E ANDREA

di Katjuscia Carpentieri
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Sarà eseguita questa mattina al Policlinico di Palermo l’autopsia sul corpo di Andrea Miceli, la terza vittima della strage di Monreale ieri sera sono stati eseguiti gli esami medico legali sui corpi delle altre due vittime, Salvo Turdo di 23 anni e Massimo Pirozzo di 26 anni. Turdo è stato colpito al torace e all’addome con due proiettili, mentre Pirozzo è stato raggiunto da un solo colpo al collo. Una volta completati gli esami i corpi saranno restituiti alle famiglie per celebrare i funerali.

Salvatore Calvaruso davanti al GIP di Palermo ha dichiarato di avere reagito sparando dopo essere stato aggredito. Il giovane sostiene di essere stato aggredito da “un gruppo di giovani della zona” mentre era davanti al bar in via D’Acquisto dopo un diverbio sfociato in una rissa. A quel punto avrebbe impugnato la pistola e ha fatto fuoco. Il ragazzo avrebbe pianto spesso durante le dichiarazioni spontanee. Ma il gip non ha potuto fare domande perché Calvaruso si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Intanto ieri sera fiaccolata in ricordo dei tre giovani uccisi, partita dalla Chiesa del Santissimo Crocifisso di Monreale. Al termine della messa, celebrata da don Nicola Gallo, centinaia di persone, tra cui tanti amici di Andrea Miceli, Salvo Turdo, e Massimo Pirozzi, hanno iniziato a camminare silenziosamente. Andrea e Salvo facevano parte della Confraternita del Santissimo Crocifisso di Monreale. “Dovevano partecipare nei prossimi giorni alla processione – racconta Salvatore Brisciano, segretario della Confraternita – E oggi siamo qui a ricordarli. Non riusciamo a crederci”. Don Nicola Gallo, il parroco della Cattedrale, dice sconsolato: “Non ci sono parole che possano consolare”. Gli amici dei giovani indossano delle magliette bianche con le foto dei ragazzi uccisi.
La fiaccolata ha percorso le strade della cittadina normanna, tra momenti di preghiera e striscioni con su scritto “Il sole non lo spegni con gli spari” ma anche “Giustizia per i nostri fratelli”. Numerose le autorità istituzionali, civili e religiose, che hanno voluto manifestare la propria vicinanza alle famiglie delle vittime. In prima fila, l’arcivescovo di Monreale, Monsignor Gualtiero Isacchi, poi il sindaco Alberto Arcidiacono, il presidente del consiglio comunale Marco Intravaia ed i rappresentanti della giunta e del consiglio comunale e le confraternite locali.
“Le parole in momenti come questi appaiano insufficienti a lenire un dolore così grande. Questa tragica vicenda – ha detto il sindaco – deve però rappresentare un punto di partenza, uno sprone per una reazione concreta e corale che rafforzi i valori della convivenza civile.
“Vorrei chiedere a tutti il silenzio – ha proseguito l’arcivescovo di Monreale, Gualtiero Isacchi – vi invito tutti a pregare.

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