Avevano affidato il padre, il 69enne Emanuele Pizzimenti, affetto da Alzhemier, alle cure di una struttura perché fosse meglio seguito, ma l’uomo domenica si è sentito male e nessuno ha allertato i soccorsi, fino a quando è sopraggiunto il decesso. la famiglia, assistita da Studio3A, ha presentato un esposto alla Procura di Palermo che ha già aperto un procedimento penale per l’ipotesi di reato di omicidio colposo iscrivendo nel registro degli indagati una 52 anni, la responsabile di una casa Famiglia, dove la vittima era ricoverata e dov’è avvenuto il decesso, e un 67 anni, l’operatore in servizio. Pizzimenti, pensionato, era affetto da Alzheimer, aveva dunque bisogno di assistenza continua e dopo la morte della moglie i figli, lo scorso febbraio, hanno deciso di trasefritlo in una casa famiglia
Cos’è accaduto la sera di domenica, lo racconta la figlia dell’anziano, caterina.
La procura ha posto sotto sequestro la salma, per accertare le cause del decesso ed eventuali responsabilità, conferendo l’incarico nel pomeriggio di ieri, negli uffici della Procura, ai medici legali dott. Giuseppe Davide Albano e dott.ssa Simona Contorno dell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico, che procederanno con l’esame nella camera mortuaria dello stesso ospedale mercoledì 18 giugno alle ore 18.30. Alle operazioni peritali parteciperà quale consulente tecnico per la parte offesa anche un medico legale già messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei dritti dei cittadini a cui si sono affidati per fare piena luce sui fatti e ottenere giustizia i congiunti del sessantanovenne, attraverso il consulente per la Sicilia Alessio Tarantino e con la collaborazione dell’avvocato Ornella Maria Cialona.
Ma alle 5.30 del mattino di domenica la figlia ha ricevuto, come un fulmine a ciel sereno, la telefonata della responsabile della struttura che le comunicava che il padre durante la notte era stato male, aveva avuto diarrea, faceva fatica a respirare ed era infine deceduto. La donna e il fratello si sono quindi precipitati presso la casa per capire cosa fosse accaduto, chiedendo spiegazioni all’operatore in servizio, che ha confermato come Pizzimenti avesse avuto una scarica di diarrea la sera di sabato non riuscendo a consumare per intero la cena e come alle 3.30 della notte seguente avesse notato che respirava male. Alla domanda sul perché non avesse allertato i soccorsi, A. B. ha spiegato di aver chiamato solo la sua responsabile sentendosi rispondere, a quanto ha riferito, che il paziente era solito respirare in modo affannoso e di non preoccuparsi. Sconcertati da tali risposte, e non riuscendo a capacitarsi del perché non fosse stato richiesto per tempo l’intervento di un’ambulanza, i congiunti della vittima hanno contattato direttamente il 112 raccontando quando accaduto al proprio caro e gli agenti della Polizia di Stato alle 6.30 di domenica mattina hanno subito raggiunto la casa famiglia per tutti gli accertamenti del caso, contattando contestualmente anche il personale medico del 118, che ha poi constatato il decesso. I figli del pensionato, nel pomeriggio della stessa domenica, hanno quindi formalizzato la denuncia querela presso il commissariato di Porta Nuova, chiedendo all’autorità giudiziaria di fare chiarezza sui tragici accadimenti, accertando innanzitutto le cause della morte, se il padre si sarebbe potuto salvare nel caso in cui fosse stato trasportato per tempo all’ospedale e se quindi se si configurino responsabilità penali a carico della responsabile e degli operatori di “Zia Pina”. Istanza immediatamente riscontrata positivamente dalla Procura palermitana con l’apertura di un fascicolo da parte della dott.ssa Dessì e i primi provvedimenti.