RAGUSA - FUMAROLE, CONTROLLI E CAMPAGNE SOCIALI

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Proseguono i controlli coordinati dal Libero Consorzio Comunale di Ragusa per contrastare il terribile fenomeno delle “fumarole” lungo l’intera fascia trasformata del territorio provinciale, in sinergia con la polizia locale. La presidente Maria Rita Schembari la definisce “una piaga della nostra agricoltura che danneggia anche i tanti imprenditori virtuosi”. Solo nell’ultimo mese sono state effettuate ispezioni in 34 aziende agricole di Ragusa, Vittoria, Santa Croce Camerina, Acate, Scicli e Ispica selezionate dopo un’attività di sorveglianza aerea con l’impiego di droni e hanno portato a 31 verbali di diffida nei confronti di aziende che detenevano rifiuti vegetali in deposito temporaneo. Dovranno trasmettere quanto prima la prova dell’avvenuto conferimento a impianti autorizzati o il riutilizzo lecito come sottoprodotto agricolo per non incorrere in sanzioni. Diffidati complessivamente 120 titolari di aziende agricole, e denunciati all’Autorità Giudiziaria 4 titolari di aziende (2 a Vittoria, 1 a Ragusa, 1 ad Acate) per aver smaltito abusivamente rifiuti agricoli e plastici. Durante i controlli è stato, inoltre, spiegato ai produttori che c’è la possibilità di conferire gratuitamente i residui vegetali — previa rimozione di plastica, fili e clips — nel centro di raccolta di contrada Perciata, nel Comune di Vittoria. Ed intanto a Vittoria parte la campagna “Io non brucio”. Sono tanti gli imprenditori e i titolari di aziende agricole che hanno deciso di esporsi pubblicamente con un atto potente di responsabilità verso la propria terra, la comunità e le generazioni che verranno. Per dire no alle combustioni illegali dei rifiuti agricoli, promuovere pratiche di smaltimento sostenibili e rompere il silenzio su un atto che soffoca il futuro. Parallelamente a questa, parte la campagna “Metterci la faccia” e ogni cittadino è invitato a partecipare con una fotografia. La campagna vivrà un importante momento sabato 23 agosto alle ore 18:00 a Scoglitti, in collaborazione con il Circolo fotografico Asa25. “Perché restare in silenzio è già una scelta – si legge nel claim dell’iniziativa – Perché l’aria che respiriamo è un diritto. Perché questa terra ha bisogno di chi ci mette la faccia davvero”.

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