PONTE SULLO STRETTO - FONDI NATO, PRECISAZIONI E POLEMICHE

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Si è scatenata la polemica dopo che il Ministero delle infrastrutture ha replicato alle dichiarazioni dell’ambasciatore Usa alla Nato Matthew Whitaker, che aveva ribadito il no degli Stati Uniti all’inserimento dei costi del Ponte sullo stretto tra le spese militari della Nato, dicendo che “Il Ponte è già interamente finanziato con risorse statali, che non sono previsti fondi destinati alla Difesa e che l’eventuale utilizzo di risorse Nato non è all’ordine del giorno”. Davide Faraone, vice-presidente di Italia Viva, scrive: “Prima i nostri eroi al governo hanno fatto gli amici degli americani. Più amici di tutti: non il 2% o il 3%, ma addirittura il 5% di spese militari. Poi hanno ingoiato senza fiatare il 15% di dazi, l’obbligo di spendere e investire negli Stati Uniti, in cambio di nulla. Adesso gli ‘amici’ non abboccano e li gelano con un secco ‘il ponte non è una portaerei”. Pasquale Tridico, candidato Presidente della Regione Calabria, rincara la dose: “La sostenibilità finanziaria del Ponte è carta straccia. Gli Stati Uniti e la Nato non si sono fatti fregare da Salvini e soci”. “Per Salvini e il Governo non finiscono le figuracce sul Ponte sullo Stretto” afferma la senatrice M5S Ketty Damante. “L’unica cosa della quale siamo sicuri è che a pagare il conto saranno i cittadini, a cui verranno tolti investimenti su sanità, istruzione e infrastrutture”. Sempre in casa 5 stelle, il sen. Pietro Lorefice parla di “una folle opera inseguita dal vicepremier Salvini per provare disperatamente a coprire il macroscopico tradimento di tutte le sue promesse elettorali”. Per secondo Angelo Bonelli, deputato di alleanza verdi e sinistra, tutto questo è “Un insulto all’intelligenza degli italiani e una figuraccia internazionale che certifica la totale inaffidabilità del governo. La verità è che il Ponte è una grande operazione elettorale, non un’infrastruttura necessaria”. Infine Anthony Barbagallo, capogruppo del Pd in Commissione Trasporti alla Camera, che ne approfitta per ricordare che il Tar ha confermato la multa in primo grado dell’Antitrust alla società Caronte per l’eccessivo costo dell’attraversamento. “Da tempo – dice – denunciamo che il prezzo dei traghetti è elevatissimo e totalmente ingiustificato. Chiediamo che il governo esca dalla sua assoluta indifferenza e intervenga”.

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