Era l’8 ottobre del 1998 quando veniva barbaramente ucciso dalla mafia Mico Geraci, sindacalista della Uil e simbolo di coraggio e impegno nella difesa dei diritti dei lavoratori.
Oggi, nel ricordarne la memoria, ribadiamo il nostro impegno a continuare la sua lotta contro ogni forma di mafia, violenza e di ingiustizia sociale. La sua dedizione e il suo sacrificio restano per noi esempio imprescindibile di responsabilità civile e sindacale”. Lo dice Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia, che lancia un appello ai giovani che rappresentano la speranza e il futuro della nostra terra”.
Per Lionti è “fondamentale trasmettere alle nuove generazioni il valore della memoria di Mico, affinché il suo esempio di coraggio e impegno sociale li ispiri a prendere parte attiva nella costruzione di una società più giusta, libera da ogni forma di mafia e sopraffazione. La partecipazione dei giovani è essenziale per alimentare quella coscienza civile necessaria a sconfiggere l’omertà, la paura e il silenzio e per costruire un modello di lavoro dignitoso e solidale.
Ad intervenire anche Antonello Cracolici presidente della commissione antimafia all’ARS che dichiara “Oggi ricordiamo l’impegno di Mico Geraci, che era riuscito a mobilitare le coscienze in un territorio dove al massimo si poteva predicare la lotta alla mafia e non praticarla, restituendo una speranza di cambiamento attraverso le sue battaglie per i diritti, una minaccia inedita per i mafiosi, che non potevano accettare quello che da sindaco avrebbe potuto fare. Oggi c’è un processo in corso che ha individuato i responsabili, ci auguriamo che finalmente venga svelato un tratto di verità”.
CACCAMO - 27 ANNI FA L’OMICIDIO DI MICO GERACI
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