L’ultimo saluto stamani nella cattedrale di Mazara del Vallo, nel trapanese, a Maria Cristina Gallo, la professoressa di 56 anni la cui vita è stata tragicamente segnata dal ritardo nell’ottenere un referto medico: da vittima di malasanità a simbolo di “battaglia civile”. Nelle parole di monsignor Giurdanella, il ricordo di Maria Cristina Gallo è quello di una persona mossa da un profondo desiderio di giustizia e amore. “Maria Cristina ha vissuto la sua vita spargendo semi, col desiderio che diventassero alberi. Ha sparso semi di speranza, di vita, di cura,” ha affermato il Vescovo. Un messaggio commovente è anche legato alla sua denuncia, che “non nasceva per un protagonismo, per una vendetta – ha detto il Vescovo – ma semplicemente perché ha voluto coniugare giustizia e amore, dove l’uno non può esserci senza altro.” Secondo Mons. Giurdanella, il coraggio della professoressa ha provocato “un sussulto di coscienza, ha sconfitto l’indifferenza, la cultura della rassegnazione che diventa complicità.” L’omelia di don Giacinto Leone, padre spirituale della donna negli ultimi anni, ha trasformato la sua dolorosa esperienza in un simbolo di lotta collettiva. “La malattia, che ha segnato e cambiato la sua vita, è diventata anche un simbolo di battaglia per molti,” ha detto il sacerdote. “La sua lotta si è fatta battaglia civile, una lotta per un sistema sanitario che non sempre è in grado di rispondere alle vere necessità delle persone.” Don Giacinto ha ricordato come Maria Cristina non abbia mai sofferto in silenzio, ma abbia “alzato la voce contro le difficoltà che molti come lei incontrano, cercando giustizia per tutti quelli che soffrono. La sua battaglia è stata una testimonianza di amore per l’altro, di attenzione verso il prossimo, ma anche di una profonda coscienza sociale.” Nel commiato è emerso anche il profilo di Maria Cristina educatrice. Don Leone ha sottolineato la sua dedizione all’insegnamento: “L’aula della scuola dove insegnava non era un luogo dove istruire, ma uno spazio per educare alla libertà, alla bellezza, al bene. Aveva una pedagogia del cuore, ma anche dell’intelligenza, della responsabilità. Maria Cristina Gallo lascia in eredità la forza di una denuncia che, come ricordato dai presenti, è stata un inno alla verità e un appello a una sanità più umana e giusta.
MAZARA DEL VALLO - FUNERALI GALLO: “HA SPARSO SEGNI DI SPERANZA”
30