PALERMO - IN UN FRAME ASSASSINO CON PISTOLA IN MANO

di Katjuscia Carpentieri
42 visite

Un frame del video girato da una telecamera di sorveglianza di piazza Spinuzza dove, sabato notte, è stato ucciso a Palermo Paolo Taormina, 21 anni, proprietario con la sorella Sofia del pub O Scruscio, secondo gli inquirenti riprende Gaetano Maranzano, fermato con l’accusa di omicidio, mentre tiene in mano la pistola con cui poco dopo assassinerà la vittima. Maranzano ha sparato a Paolo Taormina da dietro, colpendolo alla nuca. Il video, insieme a diverse testimonianze di ragazzi che hanno assistito al delitto, ha aiutato gli inquirenti a risalire al responsabile.
Dopo aver Taormina, Gaetano Maranzano, fermato ieri dai carabinieri, si è allontanato dal luogo del delitto, nel pieno centro di Palermo, insieme a tre persone. La fuga è stata ripresa dalle videocamere di sorveglianza della zona. Alle 02:54 i quattro si allontanano da piazza Spinuzza a bordo di una Lancia Y scura e percorrono via Roma, una delle strade principali della città.
Alle 03.00.41 a velocità folle la macchina arriva in viale del Fante in direzione del quartiere Zen, il rione di Maranzano, dove giunge dopo un minuto e 59 secondi. “Si precisa – si legge nel fermo – che durante il tragitto l’autovettura sfrecciava lungo il centro urbano di Palermo ad alta velocità, non rispettando né semafori né alcun tipo di segnaletica stradale”. Maranzano avrebbe dato a un amico, ora sotto inchiesta, probabilmente sapendo che gli inquirenti erano sulle sue tracce e quindi cercando di eliminare oggetti che l’avrebbero potuto fare identificare con l’autore del delitto, 5 collane in oro con ciondoli col volto di Gesù e una pistola e un pendente con scritta King con corona.
La sorella di Paolo, Sofia, ha raccontato che dopo lo sparo ha inseguito Maranzano, ha tirato una bottiglia contro mia cognata Desirée, la fidanzata di Paolo. Io, inseguendolo, ho cercato di tirargliene un’altra. Poi da lontano lui ha puntato la pistola anche contro di me e sono scappata verso il locale”.
Non era solo Gaetano Maranzano, quando ha ucciso Paolo. Il gruppo di giovani dello Zen stavano trascorrendo la serata nei pressi di un pub vicino al locale della famiglia Taormina. Dopo la rissa e il colpo d’arma da fuoco diversi giovani sono saliti sugli scooter e sono fuggiti via. Una scena simile a quella dello scorso aprile dopo la strage di Monreale.
Ancora oggi nel quartiere Zen sono in corso perquisizioni e controlli per ricercare quanti si trovavano con Maranzano la notte dell’omicidio. Diversi giovani sono stati portati in caserma per essere interrogati. Dopo essere stati sentiti sono tornati a casa.
“Paolo Taormina ha importunato la mia compagna sui social”. E’ una delle cose dette ieri ai pm da Gaetano Nei prossimi giorni Maranzano verrà sentito dal gip per l’interrogatorio di convalida. Ieri con i pm e davanti al suo legale l’indagato ha ammesso di avere esploso un colpo di pistola alla tempia della vittima. Racconto che dovrà essere confermato dalle analisi sul corpo: prima la Tac e poi l’autopsia che verranno eseguite all’ospedale Policlinico.
Intanto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha contattato telefonicamente il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, per discutere la situazione della sicurezza a Palermo. Il ministro ha confermato la sua disponibilità a ricevere Schifani e il sindaco del capoluogo, Roberto Lagalla, mercoledì mattina.
Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla ha disposto l’interruzione, a partire da domani, di tutte le attività all’interno del PalaOreto, in via Santa Maria di Gesù. L’impianto sarà messo a disposizione per l’allestimento della camera ardente di Paolo Taormina,

Potrebbe interessarti anche:

badge_FED
©2022 Video Mediterraneo – Realizzato da Rubidia.  Tutti i diritti riservati | RVM Srl – SS 115 Km 339,500 – Modica (RG) | P.Iva 00857190888.