RAGUSA - ANTIBIOTICO RESISTENZA, USO ECCESSIVO

di Katjuscia Carpentieri
54 visite

L’asp di Ragusa ha pubblicato il registro 2023 relativo all’antibiotico resistenza realizzata dalla Dott.ssa Giulia Strano, Data Scientist del progetto, e condotta su dati provenienti da oltre 4.000 emocolture e 10.000 urinocolture. I risultati confermano che Escherichia coli, Staphylococcus aureus e Klebsiella pneumoniae sono i batteri più frequentemente isolati nelle infezioni invasive. Alcuni di essi mostrano una crescente capacità di resistere ai trattamenti che riguardano le infezioni urinarie, mostrando preoccupanti livelli di resistenza alle cefalosporine di III e IV generazione. Acinetobacter, invece, si conferma una criticità in ambiente ospedaliero.
Il registro documenta l’andamento del fenomeno nel territorio ibleo e contribuisce a orientare le strategie di prevenzione e di uso appropriato degli antibiotici, è frutto della collaborazione tra microbiologi, infettivologi, farmacisti e veterinari dell’Azienda, e nasce nell’ambito del progetto PP10 “Misure per il contrasto all’antimicrobico-resistenza”, previsto dal Piano Nazionale di Contrasto all’Antimicrobico-Resistenza e coordinato dal Ministero della Salute. Fornisce dati aggiornati e verificati sul livello di resistenza dei principali batteri e sull’uso degli antibiotici, consentendo di adottare terapie mirate, migliorare le pratiche cliniche e promuovere comportamenti responsabili.
«La pubblicazione di questo registro – afferma il Direttore sanitario dell’ASP, Sara Lanza – rappresenta un passo importante nella conoscenza e nel monitoraggio di un fenomeno che costituisce una delle principali sfide per la sanità pubblica. Contrastare l’antibiotico-resistenza significa promuovere l’uso responsabile dei farmaci e sensibilizzare cittadini e operatori sull’importanza della prevenzione».
L’analisi del consumo di antibiotici, sia in ospedale che sul territorio, mostra valori in linea con la media nazionale, ma conferma un uso ancora eccessivo di antibiotici ad ampio spettro, mentre quelli di prima scelta restano meno utilizzati rispetto agli obiettivi nazionali. A livello ospedaliero, ma anche in ambito territoriale, emerge sempre più frequentemente la necessità di ricorrere a molecole di “ultima linea”, tradizionalmente riservate ai casi più complessi, in risposta al crescente riscontro di ceppi batterici multi-resistenti (MDR).
In ambito veterinario invece si registra una riduzione dell’uso di antibiotici critici e una maggiore attenzione verso molecole a minor rischio di sviluppare resistenze.

Potrebbe interessarti anche:

badge_FED
©2022 Video Mediterraneo – Realizzato da Rubidia.  Tutti i diritti riservati | RVM Srl – SS 115 Km 339,500 – Modica (RG) | P.Iva 00857190888.