LISTE D'ATTESA - “RIMBORSO SE SI FA VISITA A PAGAMENTO”

di Sarah Donzuso
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Sempre più persone non riescono a prenotare una visita o un esame specialistico a causa delle liste d’attesa troppo lunghe o di Cup intasati.
E così passano le settimane mettendo a repentaglio la propria salute.

E capita sempre più spesso di sentirsi smarriti.

Questo accade anche perché purtroppo non tutti sanno, o spesso non fanno sapere, che i si può usufruire di alcune agevolazioni. A dirlo ai nostri microfoni è il segretario regionale dell’associazione dei consumatori Codici Manfredi Zammataro che ci spiega che gli utenti hanno la possibilità di chiedere un rimborso se sono costretti a effettuare una visita a pagamento. Nello specifico il diritto al rimborso si applica quando i tempi di attesa per le prestazioni sanitarie superano quelli massimi stabiliti per legge in base alla classe di priorità:
U (Urgente): entro 72 ore
B (Breve): entro 10 giorni
D (Differibile): entro 30 giorni per visite specialistiche, 60 per accertamenti diagnostici
P (Programmata): entro 120-180 giorni

Il diritto al rimborso è valido per tutte le prestazioni incluse nei Livelli essenziali di assistenza

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