Il 25 novembre ha rappresentato non solo una giornata di denuncia sociale contro la violenza sulle donne, il patriarcato ma ha segnato il cambiamento: la piena consapevolezza che deve avvenire attraverso la prevenzione, partendo dalla sensibilizzazione nelle scuole e nelle famiglie. Ma deve essere il 25 novembre tutti i giorni: nel territorio sono state promosse diverse iniziative. Il chiostro del centro commerciale culturale “Mimì Arezzo” di via Giacomo Matteotti a Ragusa è stato intitolato, ieri pomeriggio con una cerimonia, a Rosa Balistreri, come tributo a una donna libera, capace di sfidare con coraggio la cultura patriarcale del suo tempo, trasformando la sofferenza in canto e il canto in denuncia. Durante la cerimonia è stata svelata una targa con la scritta: “Chiostro Rosa Balistreri – voce e coraggio della Sicilia 1927-1990”. Subito dopo ha preso vita la tavola rotonda organizzata dalla Cgil e moderata dalla giornalista Viviana Sammito. Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, del dirigente della divisione anticrimine della Questura di Ragusa, Rosario Amarù e del segretario generale della Cgil di Ragusa, Giuseppe Roccuzzo, è stato proiettato il docufilm di Yuri Ancarani “Il popolo delle donne” che ha dato spunti, con la lectio magistralis della psichiatra Marina Valcarenghi che in carcere ha ascoltato uomini condannati per femminicidi. Di potere contrattuale e di revisione della normativa per maggiori diritti e tutele delle donne vittime ne hanno parlato le segretarie confederali, Gabriella Messina, della Cgil regionale e quella di Ragusa, Tiziana Celiberti. Del ruolo della scuola e dell’importanza dell’efficace comunicazione con gli studenti, lì dove è emerso che le famiglie sono sempre più assenti, ne ha parlato l’insegnante e scrittrice, Lilla Anagni. Elvira Adamo, assessore alle politiche sociali e pari opportunità del comune di Ragusa, ha parlato dei progetti del comune a favore delle fasce più deboli e degli sportelli aperti ritenendo che tanto ancora essere fatto per ridurre il livello della violenza e dei femminicidi. Toccante la testimonianza di Samantha, vittima di violenza, il cui ex compagno è stato condannato. Lei ha denunciato che le donne vengono spesso lasciate sole durante il percorso terapeutico e ha alzato la voce contro un sistema che presenta vuoti normativi. La studentessa Maria de filippa, della compagnia gruppo scout Cngei di Ragusa, ha letto un tema sulla violenza scritta da una studentessa della 3g del liceo artistico, Venera Gurrieri. A Modica al palazzo della Cultura si è tenuta la tavola rotonda su “Violenze e tutele: tra passato, presente e futuro” alla presenza di psicologi e centri anti violenza. L’evento, promosso con l’obiettivo di analizzare le sfide attuali e future nel contrasto alla violenza di genere, ha visto la presenza di autorevoli relatori del mondo istituzionale, forense, psicologico e del terzo settore e tanti tantissimi giovani. Focus su aspetti psicologici delle vittime e sui percorsi di recupero, il ruolo delle forze dell’ordine e gli strumenti di tutela, assistenza legale e pratica alle donne in difficoltà con un’analisi storica e sociale del fenomeno. Alla fine degli interventi, moderati dalla professoressa Teresa Floridia, presidente dell’associazione “Ipso Facto” è stata fatta una donazione ad una cooperativa sociale. La parola d’ordine è stata “uscite fuori dall’ombra”.
VIOLENZA CONTRO LE DONNE - POPOLO DELLE DONNE PER USCIRE FUORI DA OMBRE
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