RADDOPPIO FERROVIARIO ME-CT - DE LUCA AI SINDACI: “SERVE UNITÀ”

di Sarah Donzuso
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Un documento unico che dica tre cose: dismissione della linea storica; demolizione e smaltimento delle opere; destinazione e passaggio delle aree ai Comuni. Senza questo, la partita è persa. É questa la sintesi della lunga riunione che si è svolta a Scaletta Zanclea, nel messinese, per volere del sindaco di Taormina al fine di discutere del raddoppio ferroviario Messina-Catania e della variante approvata dalla regione siciliana, una variante che prevede tra le varie proposte il mantenimento in esercizio dell’attuale linea Fiumefreddo-Giampilieri.
Proposta ritenuta inaccettabile dai Comuni più direttamente penalizzati dalla permanenza della linea. De Luca, ricordando il lavoro svolto negli ultimi mesi, è partito dalla scelta di revocare una delibera del consiglio comunale di Taormina che smembrava il paese e introduceva opere invasive senza risolvere il tema dell’attuale binario. É seguito un confronto con i vari attori protagonisti del progetto e con il coinvolgimento dei sindaci della riviera. Dalla prima riunione con i sindaci, avvenuta a marzo del 2025, non era emersa però una posizione unitaria. Indecisione che ha comportato difficoltà ai tavoli tecnici con RFI: De Luca, non avendo ricevuto un mandato condiviso, il 29 maggio ha chiesto formalmente l’apertura del tavolo tecnico come sindaco di Taormina, e non come deputato della riviera, riunione fissata per il 10 Settembre. Alla quale si arrivò sempre con idee divergenti tra i vari primi cittadini.
E così nei tavoli del 10, 17 e 30 settembre si è lavorato sulle modifiche progettuali necessarie per Giardini, Letojanni e Taormina. Tanto che De Luca in quella occasione firmò un accordo relativo alla linea storica solo per i comuni di cui aveva mandato ossia Letojanni, Giardini e Castelmola. Nulla poté per gli altri comuni.
Al contempo RFI – come ricordato da De Luca durante la riunione- «ha detto chiaramente che servono approfondimenti tecnici per capire se il nuovo binario può assorbire tutto il traffico. E senza una posizione chiara – ha ribadito De Luca – la decisione la prenderanno altri in base alla loro convenienza tecnica, non a quella del territorio.»
Da qui l’appello di De Luca: “Per l’11 dicembre chiedo formalmente un documento unico, da Scaletta a Giardini Naxos. Questo perché si deve parlare di sicurezza, protezione civile e dignità per comunità che vivono da un secolo schiacciate tra ferrovia, statale, autostrada e colline che franano. “Non possiamo permettere che, per mancanza di decisione, la linea venga dismessa senza fondi per demolirla, scaricando sui Comuni oneri da 100 a 150 milioni. Se non vincoliamo ora queste risorse, domani sarà impossibile.» ha concluso De Luca che ha confermato di avere scritto al Presidente della Regione per ribadire che tutto il traffico – passeggeri e merci – deve essere trasferito sulla nuova linea del raddoppio, liberando completamente il tracciato storico.

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