MODICA - MEDICO AGGREDITO, APERTA INDAGINE INTERNA

di Viviana Sammito
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Un medico libero professionista, un 60enne palermitano, è stato aggredito dal parente di una paziente arrivata con l’ambulanza all’ospedale maggiore nino baglieri di Modica la notte tra venerdì e sabato. Secondo quanto accertato, l’anziana 91enne, che ha fatto accesso nell’area di emergenza urgenza col codice azzurro, ha accusato dispnea e scompensi cardiaci e dopo vari accertamenti, come anche la radiografia, avrebbe dovuto attendere la consulenza nel reparto di cardiologia. Invece una parente, dipendente dell’asp di ragusa, ha trasferito senza alcun avviso o autorizzazione la barella con la paziente in Cardiologia. Il medico del pronto soccorso ha raggiunto la famiglia in reparto facendo presente di avere inottemperato alla prassi, ne è nato un alterco che ha provocando l’ira di un familiare che ha sferrato al medico un pugno alla testa e al torace procurandogli un trauma cranico minore ed ecchimosi al torace, con una prognosi di 8 giorni. Il medico, che presta servizio in aiuto al personale dipendente considerato il numero ridotto di professionisti, è tornato a Palermo dove ha detto di volere presentare denuncia in procura. La direzione sanitaria ha acquisito la relazione per accertare responsabilità ed assumere eventuali provvedimenti nei confronti della dipendente dell’asp che, anche in virtù del ruolo che ricopre, ha forzato il protocollo interno per evitare le attese al ps.
Rosario Gugliotta, presidente Comitato Civico Articolo 32, è intervenuto per conferma la necessità e l’urgenza di garantire la massima sicurezza e serenità a tutto il personale medico e infermieristico all’interno delle strutture sanitarie con l’intenzione di evidenziare, ai vertici dell’azienda sanitaria, il rischio concreto che nei prossimi giorni si possa verificare un aumento degli accessi ai pronto soccorso in coincidenza con le feste natalizie. pertanto rivolge un appelloo affinchè si proceda urgentemente a rinforzare adeguatamente i presidi di guardia medica.

Una proattiva gestione dei processi organizzativi e una adeguata campagna di informazione all’utenza, a nostro parere – si legge nella nota – potranno ridurre gli accessi impropri ai pronto soccorso .

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