L’Ombra del Clan e il Business del Sangue. Lancia l’Allarme il Procuratore capo di Catania, Francesco Curcio, sulla Nuova Mafia etnea. Il cuore pulsante degli affari rimane la droga. Ma la novità è geopolitica. Se la ‘ndrangheta si conferma il “grossista” principale, a Catania stanno piantando radici stabili le mafie albanesi. Non più solo fornitori esterni, ma realtà presenti sul territorio che, grazie ai proventi del narcotraffico, iniziano a inquinare l’economia legale. “Si profila una mutazione della mafia,” spiega Curcio. “Prima era esclusivamente narcomafia, ora è una presenza stabile che entra nel tessuto sociale”. il magistrato poi fa una distinzione netta tra due livelli criminali: La Mafia dei Ricchi quella dei grandi appalti, che ha già “digerito” e ripulito i capitali accumulati negli anni ’80 e ’90. Controlla l’economia e, se non vince una gara, si impone attraverso subappalti o estorsioni pesanti. La Mafia dei Poveracci: È la manovalanza che gestisce le piazze di spaccio e il “pizzo” porta a porta. Un fenomeno tutt’altro che in declino: nel 2025 i procedimenti per estorsione aggravata sono più che raddoppiati, passando da 30 a 78. Anche se si uccide meno, la violenza è quotidiana: “Pestaggi, sparatorie e atti intimidatori sono all’ordine del giorno”, avverte il Procuratore. Sul fronte dell’immigrazione, il pm Curcio denuncia una disparità di trattamento logistico. Esiste una “Serie A” (migranti benestanti che pagano fino a 30mila euro per viaggiare dalla Turchia su barche a vela) e una “Serie B e C” che parte dalla Libia in condizioni di schiavitù. Qui, il magistrato lancia un atto d’accusa alla politica: “Il flusso libico è inarrestabile perché manca la cooperazione politica. Il Procuratore non risparmia critiche alla gestione del sistema carcerario, definendo “intollerabile” la circolazione di smartphone tra i detenuti. “Se ne parla da quattro anni ma nessuno si muove. Vorrei capire da dove vengono queste resistenze”, attacca Curcio, sottolineando come i boss continuino a comandare dai bracci detentivi grazie a droni o complicità. Infine, il legame mai reciso con la politica. La mafia, conclude Curcio, garantisce ancora quel 5-10% di voti capace di spostare gli equilibri elettorali, offrendo ai politici l’unica cosa di cui hanno disperatamente bisogno: il consenso. .
CATANIA - LA NUOVA MAFIA SECONDO IL PROCURATORE CURCIO
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