ANCE - LA PROVINCIA DI RAGUSA 4° IN SICILIA

Ragusa è la quarta provincia in Sicilia per numero di imprese di costruzioni dopo Palermo, Catania e Messina è quanto emerge dal centro studi di Ance Ragusa che traccia un bilancio sullo stato economico delle imprese di costruzione siciliane. Un dato importante anche se secondo ANCE si potrebbe fare di più.
Complessivamente, le imprese di costruzione ragusane rappresentano il 9,5% di tutta la Sicilia. La crisi decennale che ha colpito il settore ha causato la scomparsa di oltre 7mila imprese di costruzioni in Sicilia A partire dal 2020 si è registrata una inversione di tendenza legata al progressivo miglioramento dei livelli produttivi di settore: tra il 2020 e il 2021, infatti, nella regione il numero di imprese di costruzioni è cresciuto del +9%, ovvero di oltre 2.300 imprese.
Purtroppo anche nel 2023, si legge nella nota dell’ANCE continua in Sicilia il calo di erogazioni di finanziamento per l’edilizia residenziale, , i dati della Banca d’Italia mostrano continui ridimensionamenti del flusso di nuovi mutui concessi alle imprese per investimenti nel comparto. In particolare, nel 2023, il calo riscontrato è stato del 21,6% rispetto all’anno precedente a livello regionale ma per la provinai di Ragusa però, il dato è in controtendenza: perchè passa da 12,3 a 23,7 milioni di euro a fronte di una sostanziale diminuzione a livello regionale. Anche per quanto riguarda i finanziamenti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni erogati in Sicilia, il 2023 in provincia di Ragusa si chiude con una variazione negativa
Le uniche due province che hanno, invece, riportato un lieve incremento delle erogazioni sono state la provincia di Palermo e quella di Trapani
“Sono dati che devono spingere a una seria riflessione – commenta il presidente di Ance Ragusa, Giorgio Firrincieli – e il fatto che, per esempio, dei fondi Fsc abbiamo preso soltanto le briciole rispetto al resto della Sicilia, non ci può fare dormire sonni tranquilli. E’ necessario sbloccare quanto prima i vari cantieri e mettere in condizione le nostre imprese di potere lavorare”.