Le disposizioni contenute nel decreto legge Infrastrutture in merito al Ponte sullo Stretto di Messina sono “l’ennesima ingiustificata forzatura procedurale che con l’obiettivo di accelerare la realizzazione di un progetto ancora fragile sotto il profilo amministrativo, tecnico, economico e sociale”, e si pongono “in palese contrasto con le regole e le norme sia nazionali che europee”. Lo ha detto Guido Signorino, presidente del Comitato ‘Invece del ponte – cittadini per lo sviluppo sostenibile dell’area dello Stretto’, parlando stamani in audizione davanti alla commissione Ambiente della Camera. “Non abbiamo ancora l’elaborazione di tutti gli elaborati – ha detto Signorino -, inoltre altri elementi tecnici di grande rilievo potrebbero impattare significativamente sui costi”. “Mancano all’appello quasi 2 miliardi di euro, questo decreto sancisce definitivamente la mancanza di copertura finanziaria integrale dell’opera”, ha concluso Signorino
Ad intervenire in audizione davanti alla commissione ambiente della camera anche la sindaca di Villa San Giovanni Giusy Caminiti che ha dichiarato sulla realizzazione c’è “l’assoluta incertezza temporale sulla fase costruttiva” e la “paura” dei territori è che i cantieri finiscano “per rimanere lì come ecomostri e incompiute”:
Secondo la sindaca, nella parte del provvedimento in cui si aggiorna la procedura di approvazione definitiva dell’opera si fa “un’ingiustificata forzatura procedurale”. “L’opera ponte – ha aggiunto – non può essere immaginata come una sommatoria di tanti lotti” e il “paradosso” è che anche la fase degli espropri o della realizzazione del blocco ancoraggio del ponte possano essere considerati “come una fase costruttiva”. “Cosa succede se a questa fase costruttiva non seguirà altro?”, si è chiesta la sindaca, secondo cui “il danno sarebbe inimmaginabile” se il “progetto definitivo non sarà trasformato in progetto esecutivo, ma in tanti progetti esecutivi quanti sono i lotti”. “Ci troviamo catapultati indietro di più di 10 anni o forse 20” ha concluso Caminiti, sollecitando alla commissione e all’intero parlamento “interlocuzioni dirette con le amministrazioni locali”.
PONTE SULLO STRETTO - AUDIZIONE COMM. AMBIENTE CAMERA
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