CATANIA - OPERAZIONE “OMBRA”, COLPO AI CLAN

di Sarah Donzuso
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Con un cellulare, dal carcere, impartiva ordini e strategie da adottare. Lui, l’ergastolano Mario Ercolano, è tra i 25 destinatari dell’ordinanza di misura cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Catania ed eseguita questa mattina dalla polizia che ha portato avanti l’operazione Ombra che ha permesso di svelare e arrestare i vertici dei clan catanesi. 18 sono stati tradotti in carcere, 5 ai domiciliari e 2 all’obbligo di dimora: soggetti che fanno parte sia della frangia degli Ercolano che dei Santapaola che storicamente compongono la famiglia catanese di cosa nostra, confermando come le stesse siano espressione di un unicum criminale.
I 25 soggetti, a vario titolo, sono indagati e con differenti profili di responsabilità dei delitti di associazione di tipo mafioso (famiglia Santapaola – Ercolano), estorsioni, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, porto e detenzione illecita di armi da sparo, usura, nonché lesioni personali aggravate dall’uso di armi da sparo.

Due i gruppi su cui si sono incentrate le indagini: il gruppo della stazione e il gruppo di Cibali ed è emerso come per l’appunto l’ergastolano Mario Ercolano dal carcere continuava a prendere decisioni e a stabilire il riassetto dei ruoli apicali all’interno dei gruppi a lui riconducibili. A occuparsi invece delle possibili controversie, sia interne che esterne alla famiglia santapola-Ercolano, era il fratello.

Indagini che avrebbero individuato in Francesco RUSSO, imprenditore, il nuovo reggente di cosa nostra catanese.

Russo però operava nell’ombra, per evitare di esporsi a indagini.

Per questo aveva assegnato dei ruoli precisi individuando il referente operativo in Christian Paternò che coordinava l’operato dei vari gruppi cittadini e grazie allo stretto legame intessuto sia con Mario ERCOLANO nel periodo di comune detenzione presso la Casa Circondariale di Teramo che con l’ergastolano Sebastiano CANNIZZARO inteso “Nuccio”, avrebbe preso il posto di referente della famiglia Santapaola – Ercolano per il quartiere San Giovanni Galermo, al posto di Francesco Napoli, arrestato nel 2022, ereditando la “carta delle estorsioni” del gruppo mafioso.

Sempre a lui toccava tenere i rapporti con i vari sodalizio della città e della provincia ma anche provvedere al sostentamento economico dei principali esponenti del clan e gestiva anche la cassa comune.

Documentata, grazie all’ operazione, anche una serie di episodi violenti tra cui quelli contro il clan rivale dei cappelli Bonaccorsi. Tra gli arrestati anche il vertice del clan Assinnata, articolazione a Paternò del clan Santapaola-Ercolano

Sequestrate 5 pistole, un fucile a pompa e un fucile a canne mozzate e 1 kg di cocaina.

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