MODICA - DISSESTO, NASCITA E RINASCITA

di Marco Scavino
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E’ arrivato il momento che Maria Monisteri scelga cosa vuole fare da grande. Guidare la città, affermare il proprio ego politico oppure essere un ottimo componente di squadra senza mai esserne capitano nè tantomeno vice. Il sentimento lo esprimono non solo dalla minoranza che da settimane chiede risposte, contezza al sindaco del futuro della città ma anche dalla sua maggioranza, sodppiata dopo il voto di giovedì sera dei consolidati 2021 2022. Se per Maria Monisteri il dissesto non deve fare paura ai cittadini, dall’altra non si capisce il perchè della amncata dichiarazione da aprte della stessa o quanto meno la conferma dell’intenzione come anche la smentita. Ma Maria Monisteri attende la data del 27 novembre quando a palermo relazionerà alla corte dei conti sui numeri e sulle strategia che palazzo san domenico metterà in campo per il futuro. Dall’entourage del sindaco c’è chi sostiene che prima dell’incontro del 27 il sindaco di modica potrebbe dichiarare il dissesto. La strada sarebbe quella. La Monisteri però liquida alla richiesta di chiarimento con un sorriso sornione tipico di chi sa già come operare o quanto meno lo crede. Sorriso che rinnova anche ad un’altra domanda.

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Potrebbe essere la prossima settimana dunque quella decisiva. Quella della nascita e della rinascita. La rinascita dell’ente da una parte e la nascita del vero ego politico di Maria Monisteri. Ma proprio sulle dichiarazioni politiche di ier ai nostri microfoni il segretario del pd Salvatore Poidomani esprime annichilimento. Proproponendo un vortice di esentimenti sussesguitisi nel corso delle ultimme scelte dichiarazioni o prese d’atto del sindaco monisteri poidoamni evidenzia come il sorridere elo sminuire la possibilità del dissesto finaziario sia assurdo visto che la vita dell’ente sarebbe di fatto compromessa. La parola non è dolce come la interpreta il sindaco ma amara perchè crea incertezza lavorativa e di impoverimento dell’ente. Poi l’affondo del pd monisteri avrebeb potuto evitare se avesse capito ed operato contro il disastro lasciato da ignazio Abbate l’assessore al bilancio Aiello, il segretario comunale Bella e l’ex dirigente del settore finanziario .

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