Chiedono che “vengano sospese le procedure autorizzative per la realizzazione di nuovi impianti e che vegano revocate quelle relative a cantieri non ancora avviati e soprattutto che vengano individuate dalla Regione, con un apposito Piano, le aree non idonee alla realizzazione di impianti da fonte fotovoltaica ed eolica”. Sono i tredici sindaci della valle del belice che a 57 anni dal terremoto che il 14 gennaio del 1968 seminò morte e distruzione, lanciano un appello “per impedire una nuova devastazione del territorio, provocata questa volta non dalla furia della natura ma dall’uomo”. Non solo Il documento sottoscritto dai 13 sindaci ricorda infine che le richieste di connessione rilasciate alla rete elettrica nazionale “in Sicilia hanno superato di ben 4 volte gli obiettivi regionali fissati per legge e di ben 8 volte se si contano le richieste in istruttoria” e che la maggior parte delle pratiche “è localizzata nei territori delle province di Trapani (262) e Agrigento (144) che insieme rappresentano quasi il 40% delle richieste regionali”. Il documento, siglato nel corso di una riunione promossa dal sindaco di Montevago Margherita La Rocca Ruvolo, è destinato al Capo dello Stato Sergio Mattarella e al Presidente della Regione siciliana Renato Schifani, presenti alla cerimonia di inaugurazione di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025. I firmatari dell’appello, pur non dichiarandosi contrari alle energie alternative, sottolineano tuttavia “l’esigenza di promuovere uno sviluppo economico del Belìce legato alla bellezza dei luoghi e tra queste un esempio è Gibellina, città d’arte italiana contemporanea 2026 . I 13 primi cittadini denunciano denunciano la pioggia di richieste giunte negli ultimi mesi per realizzare decine di Parchi Eolici, con torri alte fino a 200 metri, e distese di pannelli fotovoltaici per centinaia di ettari, che rischiano di deturpare in modo irrimediabile una delle zone più belle e incontaminate della Sicilia”.
VALLE DEL BELICE - 13 SINDACI DICONO NO A IMPIANTI EOLICI
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