Ha preso il via con una registrazione della voce di Giovanni Falcone la cerimonia di commemorazione della strage di Capaci al Museo del Presente a Palazzo Jung a Palermo, dopo 33 anni dalla strage di Capaci in cui morirono in un attentato di stampo terroristico mafioso il magistrato antimafia giovanni Falcone, la moglie Fracesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, una carica composta da tritolo e nitrato d’ammonio con potenza pari a 300 kilogrammi di tritolo fatta esplodere in un tratto dell’autostrada A29 proprio mentre transitava il corteo della scorta con a bordo il giudice la moglie e gli agenti di polizia.
Sul palco oggi a Palazzo Jung c’erano, tra gli altri, i ministri della Giustizia Carlo Nordio, degli Interni Matteo Piantedosi e della cultura Alessandro Giuli. Ma anche la Presidente della Commissione antimafia Chiara Colosimo, il presidente della Regione siciliana Renato Schifani, il sindaco Roberto Lagalla e Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso. E ancora. Pietro Grasso, giudice a latere del maxiprocesso e il Procuratore capo Maurizio de Lucia. “La mafia non è sconfitta. In 40 anni sono cambiate tante cose, c’è stata una grande affermazione di giustizia, una grande rivoluzione culturale”. Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che ha reso onore ai caduti della strage con la deposizione di una corona di alloro nella lapide costruita nel luogo dell’attentato, oltre a Piantedosi erano presenti anche le massime autorità e i familiari delle vittime.
sul palco di Palazzo Jung anche Maria Falcone, sorella del magistrato e presidente della fondazione Falcone e Borsellino sono contenta ha detto, in 33 anni ho girato in lungo e in largo l’Italia, la mia grande preoccupazione, a pochi giorni dalla morte di Giovanni, era che si disperdesse il loro patrimonio. Ci voleva un museo che racchiudesse le loro memorie, il museo del presente ora è una realtà”.
L’importanza di tenere sempre alta la vigilanza coinvolgendo le nuove generazioni nella responsabilità di costruire un futuro libero da costrizioni criminali, è invece il messaggio lanciato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella . “La mafia, come ogni fatto umano, ha avuto un inizio ed avrà anche una fine”: questo ripeteva Falcone, sollecitando coerenza e impegno educativo, spronando chiunque nella società a fare la propria parte insieme alle istituzioni, a ogni livello, ha aggiunto ancora Mattarella
STRAGE DI CAPACI - 33 ANNI DOPO, “LA MAFIA NON E’ SCONFITTA”
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