41 anni fa suo padre autorizzò la sua uccisione. fu inscenata una rapina per copreire il delitto. Lia Pipitone, figlia di antonino boss dell’arenella, aveva disonortato la famiglia. Voleva essere libera dal sistema in cui era nata: quello mafioso. Oggi la donna è stata ricordata nel centro antiviolenza che porta il suo nome in cui è stata presentat la rete di imprese “RI.Nasci” (Noi Autonome Sicure Coraggiose Indipendenti),. Il progetto, presentato proprio nel giorno dell’anniversario dell’omicidio mafioso di Lia Pipitone, alla prtesenza del presidente della commissione antimafia antonello cracolici e dell’assessore regioanle alle attività prioduttive edy tamajo, attraverso la collaborazione tra pubblico e privato punta a creare percorsi di autonomia lavorativa per le donne vittime di violenza. L’obiettivo è quello di assicurare a queste donne uno strumento concreto di riscatto e d’indipendenza, anche economica, attraverso specifici percorsi formativi e professionali.
PALERMO - 41 ANNI FA L’OMICIDIO DI LIA PIPITONE
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