Il 2023 per l’Italia è stato un anno da bollino rosso in fatto di gestione degli animali d’affezione: 85mila i cani abbandonati (+8,6% rispetto al 2022) e 358mila i randagi; solo il 41% dei Comuni conosce il numero complessivo dei cani iscritti in anagrafe canina; pochi i servizi. E’ quanto emerge dal XIII Rapporto Animali in città di Legambiente e la Sicilia è tra le regioni nelle quali si registrano le criticità maggiori, insieme a Lazio, Campania, Puglia e Calabria. Tra i talloni d’Achille su cui l’Italia deve lavorare c’è, in primis, quello dell’anagrafe canina – avverte Legambiente – solo il 41% dei Comuni (316 su 771) conosce il numero complessivo dei cani iscritti in anagrafe canina presenti nel proprio territorio. Percentuale che cala al 37,1% per quel che riguarda la consapevolezza delle nuove iscrizioni avvenute nell’anno 2023. Fa riflettere anche il dato sui servizi animal friendly: solo il 33,3% dei Comuni dichiara di aver spazi dedicati agli animali d’affezione, complessivamente risultano 1.602 le aree dedicate ai cani. Ancora più bassa la percentuale, il 24,7%, dei Comuni costieri, che hanno regolamentato l’accesso in spiaggia. In fatto di possibili agevolazioni fiscali per le adozioni di cani, “solo l’8,6% dei Comuni le applica; mentre scende appena al 5,7% la percentuale dei Comuni che hanno previsto regolamenti con agevolazioni o oneri fiscali per facilitare la sterilizzazione di cani e gatti”. In tema di sterilizzazione, “nel 2023 solo il 52,2% delle Aziende sanitarie ha effettuato azioni di prevenzione”.
LEGAMBIENTE - 85MILA CANI ABBANDONATI NEL 2023
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