Esperti e tecnici si sono seduti attorno ad un tavolo per la riunione tecnica di coordinamento, in videoconferenza, tra Protezione Civile nazionale e regionale, Comune di Lipari, Enti regionali competenti sul territorio, al fine di valutare, in sinergia, la condizione dell’isola di Stromboli dopo l’ultima alluvione. Sono stati analizzati dati e pianificate analisi determinanti sulle variazioni strutturali e morfologiche dell’isola e del vulcano. L’analisi del dissesto idrogeologico di Stromboli, come hanno evidenziato tutti gli interventi tecnici e scientifici, richiede una valutazione complessa che riguarda non solo gli eventi metereologici, ma anche l’attività del suo vulcano: I suoi detriti, infatti, dai depositi dei materiali vulcanici, vengono portati a valle, dopo ogni pioggia. In questo quadro, già di per sè complesso e oggetto di analisi e studio da parte della comunità scientifica da decenni, negli ultimi anni si sono aggiunti due incendi (nel 2019 per effetto di una esplosione piroclastica e nel 2022 durante le riprese della nota fiction televisiva), e numerosi eventi vulcanici straordinari che, negli ultimi 5 anni, hanno aumentato di molto la quantità di materiale eruttivo depositato a monte. Il professor Nicola Casagli, professore di geologia applicata dell’Università di Firenze, presidente del Centro di competenze dedicato ai servizi di Protezione Civile, ha evidenziato che “per Stromboli vanno pensate strategie ad hoc, perchè è un vulcano attivo che produce materiale detritico continuamente e che bisogna trovare il modo di immobilizzare. La riunione è servita per un primo approfondimento sullo stato delle conoscenze relativamente allo stato dei versanti che saranno soggetti, a breve, a nuovi studi ed ispezioni. A chiedere celerità nell’espletamento delle diverse fasi, e dell’iter burocratico, è il sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, esasperato dalle lungaggini e dal disastro provocato dagli eventi atmosferici, soprattutto a Stromboli.
STROMBOLI - ALLUVIONE, “SERVONO STRATEGIE AD HOC”
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