Il futuro del Centro per le procedure accelerate di frontiera di Modica e Pozzallo è avvolto nel silenzio. A denunciarlo sono i parlamentari del Partito Democratico Anthony Barbagallo e Nello Dipasquale, che hanno presentato due interrogazioni, una alla Camera e una all’Ars, per chiedere chiarezza su una procedura fallimentare del governo meloni. Nato nell’estate del 2023 come ampliamento dell’hotspot di Pozzallo, il Centro era stato pensato per velocizzare le procedure di rimpatrio per i migranti provenienti dai cosiddetti “paesi sicuri”. Un progetto pilota, il primo del suo genere in Italia, che però sembra non aver mai decollato. “Di attivo pare ci sia solo l’area di sorveglianza destinata ai militari”, sottolineano i due esponenti dem.
Nonostante il Centro non ospiti migranti, la sua sorveglianza rimane attiva, con un notevole “aggravio economico” a carico dello Stato.
Con le interrogazioni presentate, il Pd chiede risposte immediate. Anthony Barbagallo, rivolgendosi al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, vuole sapere quali “iniziative urgenti” il Viminale intenda prendere per risolvere la situazione.
Nello Dipasquale, invece, si rivolge direttamente al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. “Mi chiedo se Schifani voglia rompere il silenzio”, afferma il deputato regionale