Lavoratori dell’AST in presidio sotto la sede della direzione aziendale di Palermo. I dipendenti si sono dati appuntamento per difendere l’attuale livello occupazionale e per chiedere all’azienda di garantire un servizio adeguato, senza ridurre i chilometri di percorrenza previsti dalla concessione attuale. I manifestanti si oppongono ai tagli previsti dal piano industriale inviato al governo il 14 maggio scorso, che prevede una riduzione del 20% delle tratte extraurbane e la cessione di tutte le tratte urbane, rischiando così di compromettere decine, se non centinaia, di posti di lavoro e di favorire i privati a discapito del servizio pubblico,supportati anche dai deputati regionali del M5S secondo i quali “Il piano del governo Schifani è chiarissimo, smantellare poco alla volta l’Ast, privandola di mezzi, servizi e competitività per cedere i collegamenti ai privati. Noi non ci stiamo – dicono Stefania Campo, Roberta Schillaci e Jose Marano – e saremo al fianco dei lavoratori” E arriva intanto la presa di posizione dei vertici dell’AST che ricordano come, “circa un mese fa, il piano industriale sia stato oggetto di discussione in una riunione congiunta all’Ars con la prima e la quarta Commissione alla quale erano presenti anche i sindacati”. “Sul quantitativo chilometrico – spiegano i vertici dell’azienda – Ast gestisce 15 milioni di chilometri, con circa 450 mezzi molto datati, avendo un’età media di 16 anni. Abbiamo ereditato dalle precedenti gestioni un parco mezzi vetusto e disastrato e ci siamo battuti per la definizione del quantitativo chilometrico tenendo conto sia della vetustà dei mezzi che dell’equilibrio economico finanziario della Società. Inoltre, con legge regionale, Ast è stata ricapitalizzata ed è stato previsto il passaggio in house grazie al lavoro svolto da questa governance che in questi giorni, peraltro, ha adottato il bilancio 2023 con un utile di circa 5 milioni, e un previsionale a giugno 2024 di circa 3,1 milioni. “Il nostro operato – concludono – è stato sempre concordato con il Socio Regione e con i sindacati di categoria e restiamo in attesa di una convocazione ufficiale da parte del Governo per la presentazione del piano industriale”.
PALERMO - AST, DOPO LA PROTESTA PARLANO I VERTICI
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