Ha usufruito di agevolazioni il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno?
E’ la domanda che si pongono i consiglieri di opposizione di PD e M5S del consiglio comunale di Catania in merito alla vicenda del superattico dell’esponente di Fratelli d’Italia.
Ma partiamo dall’inizio.
Come denunciano in una interrogazione PD e M5S, con primo firmatario il pentastellato Graziano Bonaccorsi, grazie a un’applicazione dell’art. 5, comma 9, della Legge 106/2011, è stato concesso un incremento volumetrico non superiore al 20% dell’intero fabbricato condominiale, per lavori di manutenzione straordinaria di una singola unità immobiliare: proprio a fine 2024, infatti, Galvagno ottiene il permesso di costruire per un aumento di superficie di oltre 100 mq e una volumetria complessiva di 323 metri cubi, cercando di sfruttare prima le possibilità previste dal Piano Casa ma non più in vigore dal 2023 e poi quelle di una legge del 2011 sulla «razionalizzazione del patrimonio edilizio esistente».
Pd e M5S si chiedono quale iter sia stato seguito per ottenere l’ok a questa autorizzazione anche perché – fanno notare – è un ok che va in deroga al PRG e soprattutto tale richiesta non è mai passata al vaglio del consiglio comunale – secondo il Testo unico dell’edilizia deve essere il Consiglio comunale ad attestare «l’interesse pubblico limitatamente alle finalità di rigenerazione urbana» -; manca l’atto pubblico di cessione di cubatura di volumetria da parte degli altri condomini mentre è presente, invece, un’autocertificazione dello stesso Galvagno, come specificato nell’interrogazione depositata dai consiglieri che fanno notare che manca anche una perizia asseverata da un tecnico abilitato.
Tutto ciò è stato celato, denunciano i consiglieri, dietro la richiesta di un intervento di manutenzione straordinaria e di efficientamento energetico.
Int Bonaccorsi
E’ quindi Gaetano Galvagno un privilegiato? Considerando che magari altri cittadini attendono mesi e mesi per avere una risposta.
Int Ciancio
Domanda che adesso viene rivolta alla Direzione Urbanistica del comune di Catania e all’amministrazione comunale che – secondo i consiglieri di opposizione – dovrebbe annullare in autotutela il titolo edilizio che presenta – affermano – profili potenzialmente illegittimi. «Il piano regolatore – hanno specificato in conferenza stampa – non consente alcun incremento volumetrico dell’edificio, insistendo su un lotto già saturo in termini di cubatura»
Int Caserta